Con deliberazione del direttore generale della Asl di Bari sono stati aggiudicati ieri i lavori di realizzazione del Nuovo Ospedale del Sud Est Barese Monopoli-Fasano al Raggruppamento Temporaneo di Imprese Astaldi-Guastamacchia che ha totalizzato un punteggio complessivo pari 96,64 con ribasso percentuale offerto del 26,05% sul prezzo complessivo per un importo di 73,2 milioni di euro oltre IVA 10,00% per complessivi 80,5 milioni. 

Lo ha annunciato una nota congiunta del presidente della Regione, Michele Emiliano, del direttore del Dipartimento regionale delle Politiche della salute, Giancarlo Ruscitti, e del direttore generale della Asl Ba, Vito Montanaro.

Particolarmente soddisfatto si è dichiarato il consigliere regionale Fabiano Amati, presidente della Commissione Bilancio della Regione Puglia: “Un lungo iter burocratico, cominciato nel 2011, ci ha portato a questo enorme risultato. Speriamo che senza intoppi si possa terminare l’opera nei 1000 giorni previsti – continua Amati -.

La costruzione del nuovo ospedale Monopoli-Fasano sanerà una vergognosa ferita in termini di assistenza ospedaliera che dura da sempre: l’assenza nel raggio di 130 km (Bari-Brindisi) di un ospedale in grado di curare le malattie ad alta complessità e quelle in cui il tempo d’intervento è tutto. Decine di anni di carenza, vissuti nell’illusione (che purtroppo ancora si sente in molte parti del territorio regionale) che gli ospedali di base servissero – nonostante la notevole professionalità del personale adibito – a risolvere problemi gravi. Grazie a tutti e per quest’ultima fase in particolare al Direttore generale della Asl Bari Vito Montanaro e ai direttori amministrativo e sanitario Gianluca Capochiani (fasanese) e Silvana Fornelli. Un grazie riconoscente al responsabile unico del procedimento Nicola Sansolini e alla commissione di gara.

Un grazie sentito alla maggior parte dei cittadini che hanno incoraggiato questo progetto di innovazione, consapevoli della necessità dell’investimento, in considerazione dei bassi indici di occupazione degli ospedali di base e del conseguente intasamento degli ospedali delle città di Bari e Brindisi, anche per trattare patologie che con maggiore comodità possono essere curate nei Punti territoriali di assistenza e negli ospedali di comunità.

Un pensiero particolare, infine, a tutti quelli che con le loro critiche incredule ci hanno spronato e quindi indirizzato al meglio, e a quelli che anche su questa notizia sapranno scovare qualche appunto, un pò per disfattismo e un pò per pregiudizio politico. Ma questo non è per nulla originale: nella storia non c’è piccola o grande opera che non sia stata accompagnata da una piccola brigata che pensa sia possibile andare in “guerra” rimanendo seduti».

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