Caso Martinelli punto e capo 30 anni dopo? Sembrerebbe proprio di si. Infatti Giacomina Martinelli, una delle sorelle di Palmina, la quattordicenne di Fasano bruciata viva perché rifiutava di prostituirsi, ha inviato una lettera al Procuratore di Brindisi chiedendo di riaprire il caso. I presunti autori del gesto, due fratellastri di Palmina, indicati dalla stessa ragazza durante i giorni di agonia prima della morte come responsabili del gesto, in fase processuale, vennero assolti nei tre gradi di giudizio e per la magistratura si trattò di suicidio. Giacomina Martinelli ha chiesto di riaprire il caso in quanto sarebbero emerse nuove tecniche basate sull’ipotesi del prof. Vittorio Delfino Pesce di Bari che avrebbe dimostrato come le ustioni su corpo della quattordicenne, sarebbero incompatibili con il suicidio. A Palmina Martinelli nella scorsa primavera venne intitolato il largo di via Giardinelli dove si svolge il mercatino del contadino, ma dopo 30 anni ancora non c’è pace e forse si potrebbe riaprire un altro capitolo della triste vicenda che portò Fasano alla ribalta mediatica per questo caso penoso e considerato simbolo di un degrado familiare e sociale.

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