Il grande giorno è arrivato ed ecco che si vota oggi, domenica 4 marzo, dalle 7 alle 23, per eleggere il parlamento italiano.
Per esercitare il diritto di voto bisogna avere 18 anni per la Camera dei Deputati, 25 per il Senato della Repubblica. Complessivamente, i cittadini italiani aventi diritto al voto sono51,2 milioni (dato aggiornato al 30 giugno 2017). Sul totale degli aventi diritto al voto, 4,2 milioni sono gli elettori stimati residenti all’estero, mentre i giovani alla prima espressione di voto sono stimati oltre 500mila.
Si vota con la nuova legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum bis: un sistema misto, in parte maggioritario e in parte proporzionale. Un terzo dei candidati viene eletto secondo il criterio maggioritario e due terzi in modo proporzionale con i candidati inseriti in listini bloccati (da un minimo di 2 a un massimo di 4 candidati). Tutto il territorio nazionale è stato diviso in collegi elettorali, ognuno dei quali eleggerà un certo numero di parlamentari.
Il 36% dei seggi di Camera e Senato viene assegnato con un sistema maggioritario basato su collegi uninominali, in cui viene eletto il singolo candidato più votato. Il restante 64% viene assegnato con criteri proporzionali: i voti saranno quindi distribuiti in modo proporzionale tra le liste e le coalizioni di liste che abbiano superato le soglie di sbarramento e, sempre in proporzione, saranno eletti i candidati del listino bloccato plurinominale secondo l’ordine di presentazione, nel numero massimo di seggi cui ogni lista a diritto.
L’elettore darà il suo voto con l’unica scheda sia per la parte uninominale (candidato unico della coalizione, indicato con nome e cognome sopra i simboli che lo sostengono) che per la proporzionale, dove i partiti corrono per sé e sulla quale si applicano le soglie di sbarramento.
Come si vota
Facendo una X solo sul simbolo di una lista il voto va al partito e, automaticamente, anche al candidato uninominale che questo appoggia e ai candidati del listino riportato accanto. Non si possono indicare preferenze sui candidati dei listini riportati accanto al simbolo dei vari partiti, quindi ogni segno sui nomi in elenco comporterà l’annullamento della scheda.
Facendo una X solo sul rettangolo con nome e cognome di un candidato uninominale. In questo caso, il voto viene esteso anche alla lista: in caso di coalizioni, il voto viene ripartito in proporzione tra le liste che lo appoggiano.
È possibile mettere due X, barrando sia il nome del candidato uninominale sia il simbolo di uno dei partiti della coalizione che lo sostiene. In questo caso, il voto viene ripartito tra di esse in proporzione dei voti ottenuti da ciascuna lista in quel collegio.
Non è ammesso il voto disgiunto: candidato e lista devono appartenere obbligatoriamente allo stesso blocco, altrimenti la scheda è nulla.