La notizia dell’improvvisa morte di Padre Luciano Facchinello, canossiano, ha rattristato la comnutà cristiana di Fasano. 

Infatti padre Luciano ha prestato la sua opera presso l’oratorio dei Fanciulli, tra il 1989 e il 2000, divenendo punto di riferimento per la crescita umana e cristiana di tanti giovani che in quel periodo hanno frequentato l’Oratorio dei Fainciulli.

La morte è stata probabilmente dovuta ad un infarto che lo ha colto nel sonno. Aveva 67 anni e da settembre scorso prestava la sua opera presso la parrocchia di san Giobbe a Venezia. I funerali sono in programma nella mattinata di vewnerdì 5 gennaio nella chiesa dei Ss. Pietro e Paolo a Nove, sua città natale.

Per ricordare la figura di questo sacerdote che tanto ha operato a favore dei givoani della nostra città, ci affidamo al ricordo di Oronzo Rubino, giornalista e collaboratore della nostra emittenti che così ha scritto su facebook:

L’oratorio, la mia seconda casa e la mia palestra di vita. Non mi ha mai entusiasmato il calcio, eppure il cortile era casa mia prima ancora di iniziare ad impegnarmi in parrocchia.
Tutto è iniziato da un incontro: un sacerdote vestito di blu che spazzava il cortile pieno di carte delle Goleador, bottiglie vuote di “Cedro Cola” e bustine di “Cicciopolenta”.
“Padre, le serve una mano?”, uno sguardo, un sorriso e la mano che tende una paletta. E così, con un gruppo di amici, iniziammo a darci da fare. Avevamo meno di 14 anni e ci stupiva la laboriosità di quell’uomo vestito di blu che godeva di una stima indiscutibile da parte di tutti. Anche, e soprattutto, di chi doveva scontare qualche giorno di punizione fuori dall’oratorio per via di qualche marachella. Sulla sua autorevolezza nessuno osava discutere.
Severo, ma anche scherzoso. Un uomo dall’accento vicentino che conosceva fin troppo bene il dialetto fasanese: capiva tutto e molte frasi sapeva pronunciarle strappando risate a destra e a manca. “U biond”, così lo chiamavamo per via del suo capello sempre composto.
Era forte in tutto. Quasi una figura mitologica. Braccio di ferro, Pallavolo, Calcio balilla, Calcio, ma anche arte, falegnameria e giardinaggio. Una fede profonda che sapeva trasmettere assieme a valori umani universali come il rispetto, la gratuità e il servizio.
Sembrano le frasi di circostanza di chi ci lascia, spesso si sprecano. Ma avremmo potuto scrivere queste parole anche senza che lui ci lasciasse per sempre. Sicuramente però non avrebbe gradito tutti questi incensamenti. I Canossiani perdono una grande roccia, ed anche noi fasanesi che abbiamo avuto la grazia di crescere con lui e con loro.
Grazie padre Luciano!

1 Commento

  • Pubblicato 5 Gennaio 2018 14:34 0Likes
    Paolo

    Grazie per le tue parole, Oronzo! Io sono stato con lui solo per pochi mesi, ma mi ha aiutato a poggiare dei pilastri portanti per la vita: “punta su pochi elementi” – mi diceva, senza guardarmi negli occhi ma sorridendo e accompagnando le sue parole con dei piccoli movimenti della mano, quella mano forte che adesso muoveva con delicatezza – “punta su pochi elementi ma importanti, sui quali puoi costruire la tua vita spirituale e umana…”. Grazie, padre Luciano! Paolo Ursino

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