Svolta nei giorni scorsi l’assemblea regionale dell’Anp-Cia

Oltre 200 pensionati aderenti alla Anp – Associazione nazionale pensionati della Cia – Agricoltori Italiani di Puglia hanno celebrato nei giorni scorsi a Castellaneta (Ta) l’11.ma Festa Regionale Anp-Cia. Le delegazioni provenienti da ogni provincia della Puglia dopo aver effettuato una interessante visita guidata alle gravine, al centro storico e al museo dedicato alla vita di Rodolfo Valentino, si sono ritrovate in una assemblea pubblica sul tema “Anziani, giovani, donne, insieme per un equo sistema contributivo e pensionistico”.

Un tema che riassume le istanze e la piattaforma programmatica dell’associazione dei pensionati della Cia.

L’assemblea si è tenuta, tra l’altro, a pochi giorni dal lieto annuncio che dopo oltre un anno di lavoro tra raccolta firme, presentazione alla Camera dei Deputati, al Senato ed alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la petizione della Anp – Cia per l’aumento delle pensioni minime ed altri provvedimenti a favore dei pensionati, è stata assegnata alla Commissione XI – Lavoro della Camera per la discussione delle proposte presentate dalla Anp – Cia.

Con la petizione l’Anp-Cia ha chiesto al Parlamento e al Governo di “aumentare l’importo delle pensioni basse e altri interventi per garantire equità e giustizia sociale nei confronti dei pensionati”.

L’Anp-Cia si è già attivata per contattare e sollecitare i parlamentari pugliesi affinché diano  il loro positivo  sostegno per l’approvazione delle proposte della Anp – Cia e la loro trasformazione in concreti provvedimenti legislativi.

I lavori dell’assemblea regionale svoltasi a Castellaneta – dopo aver osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime del disastro ferroviario avvenuto in Puglia lo scorso 12 luglio e delle vittime della tragedia di Nizza – sono stati coordinati da Michele D’Ambrosio, presidente provinciale Anp Taranto.

Alla assemblea sono intervenuti Giannicola D’Amico, vicepresidente regionale Cia – Agricoltori Italiani di Puglia, il sindaco di Castellaneta, Giovanni Gugliotta, il presidente regionale dell’Anp-Cia Puglia, Franco Tinelli, la presidente regionale Donne in Campo della Cia, Rosaria Ponziano, il presidente regionale della Associazione Giovani Imprenditori Agricoli della Cia, Vincenzo Netti, il presidente regionale di Cittadinanzattiva Puglia, Daniela Mondatore.

Le conclusioni sono state tracciate da Antonio Barile, presidente nazionale Patronato Inac-Cia.

Il quadro della condizione sociale economica e di povertà degli anziani in Puglia è molto grave. La soglia di povertà ha superato il 30% della popolazione, concentrata per lo più nella fascia  della terza età. Il potere di acquisto delle pensioni diminuisce di anno in anno. In Italia circa 7,5 milioni di pensionati percepiscono un importo mensile al di sotto dei 1.000 euro. Quasi 2,5 milioni sotto i 500 euro mensili.

“Sono pensioni da fame – si legge nel documento approvato dalla assemblea regionale dell’Anp-Cia Puglia –  Oltre 2,5 milioni di pensionati rinunciano alle cure, in Puglia sono circa 100 mila.

I servizi socio sanitari in Puglia  sono fortemente carenti. Per la prima volta dal secondo dopo guerra  cala l’aspettativa di vita. Non si investe in prevenzione sotto nessun punto di vista. Causa la crisi economica ci sono sempre meno servizi”.

I pensionati, nel corso della iniziativa, hanno evidenziato una serie di problematiche.

Il progressivo impoverimento dovuto all’onda lunga della crisi economica, il mancato aumento ed adeguamento delle pensioni minime al costo della vita,  ha portato all’aumento dell’incidenza della povertà, dilatando ulteriormente il divario tra le macro regioni in Italia, infatti nel mezzogiorno il reddito pro capite è quasi la metà di quello del nord. Questo tra l’altro sta determinando un nuovo ed inedito fenomeno e cioè quello della “ fuga dei pensionati “, molti infatti emigrano in altri paesi, anche europei, dove il costo della vita è meno caro e consente una vita decente anche con pensioni basse.

La rinuncia ad una alimentazione completa, sana e corretta, frutta, pesce, carne, ecc., quando ormai è accertato da tutti gli studi di ricerca che la causa del 70/80% delle malattie conosciute dipendono dalla cattiva alimentazione. Una sana alimentazione unitamente ad un corretto stile di vita è la strada per sconfiggere moltissime malattie e permettere al sistema sanitario nazionale di risparmiare miliardi di euro. I pensionati inoltre hanno evidenziato che non possono concedersi nessuno svago, cinema, ferie ed altre attività per il tempo libero.

Difficoltà di accesso alle cure. La sanità universale non è proprio per tutti ma solo una questione per ricchi e quindi una nuova forma di privilegio sociale, tradendo in questo modo il principio costituzionale del diritto solidaristico, universalistico e pluralistico del sistema sanitario.

I continui tagli lineari al sistema sanitario nazionale, la mancata prevenzione – solo il 4,2% della spesa sanitaria in Italia viene dedicata alla prevenzione, dato che colloca il nostro paese agli ultimi posti della graduatoria mondiale, la quasi totale assenza dell’assistenza domiciliare integrata,  hanno contribuito, per la prima volta dal dopoguerra,  ha determinare un decremento della prospettiva di vita.

Alla luce di tutto ciò l’assemblea dei pensionati Cia ha deciso di continuare la mobilitazione sul territorio regionale, sensibilizzando i parlamentari pugliesi nel  sostenere in Parlamento la piattaforma presentata dalla Anp-Cia al Governo riguardante in particolare l’aumento delle pensioni minime, l’estensione del bonus di 80 euro ai pensionati, l’istituzione un sistema di esonero contributivo, per i primi anni di attività, che favorisca  l’insediamento dei giovani e delle donne e il ricambio generazionale in agricoltura, l’attuazione della riforma sanitaria con moderne protezioni, presidi e servizi per i pensionati, la eliminazione delle liste di attesa e la riduzione selettiva dei ticket, risorse economiche adeguate per il sociale e la non autosufficienza.

Oltre a ciò l’Anp-Cia Puglia sollecita il Governo regionale ad una particolare attenzione verso le povertà, i disabili, le malattie croniche e le disuguaglianze sociali, che in discontinuità con il passato deve fare scelte coraggiose ed impegnative per sgravare ospedali e famiglie, riorganizzando la medicina territoriale garantendo la copertura sette giorni su sette H 24 e qualificando l’assistenza socio sanitaria finalizzata al benessere e la salute degli anziani e dei cittadini, al contrario di quanto avvenuto fino ad oggi.

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