Un annuncio particolarissimo, nonché un appello, è quello che l’Associazione di Promozione Sociale “Accordiabili”, presieduta da Vincenzo Deluci, ha lanciato in questi giorni attraverso la rete, la posta elettronica e i social network.
Si tratta della ricerca di volontari che dedichino un po’ del proprio tempo libero a realizzare i sogni dei ragazzi, ma anche adulti, disabili che intendono imparare a suonare ma che non possono farlo a causa delle loro difficoltà motorie. In sostanza, com’è successo a Deluci, famoso musicista jazz, che dopo un incidente stradale che lo ha reso tetraplegico ha ripreso a suonare la tromba grazie all’ausilio della Elmec e cioè di una tromba elettromeccanica comandata da un joystick manovrato dall’unico arto, la mano, che Vincenzo è in grado di muovere. Un successo di uno dei team eMotion, la sezione di Accordiabili impegnata a realizzare questi particolari strumenti la cui visibilità, ormai, è internazionale. Per esempio, il maestro Deluci nelle settimane scorse ha tenuto concerti e conferenze sul tema a Ginevra.
Affinché il “sogno”, come amano chiamarlo i soci di Accordiabili, si realizzi occorre l’energia e l’impegno di molti. Per questo, come si legge nell’appello, la ricerca di “persone con tanta pazienza, ingegneri, tuttofare, artisti, coordinatori, musicisti… Insomma, Sognatori. L’intento è quello di formare più Team eMotion che lavorino autonomamente su vari progetti: per Francesco di Sassari un clarinetto basso, già in cantiere; per un bimbo tetraplegico di Torino un flauto; per un ragazzo tetraplegico di Laterza una batteria. Cerchiamo inoltre nuove idee per le attività extra, presentazione di libri, concerti, cineforum, serate in sede e non, che servano a dare visibilità ai nostri progetti e soprattutto a raccogliere fondi per realizzare gli stessi”.
Il prossimo venerdì 29 maggio, alle 19:30 si terrà l’Assembela dei Soci di Accordibili, sarà occasione per presentare l’ultimo strumento realizzato per Raffaele, un socio fasanese, e per verificare lo stato dell’arte del flauto basso per l’amico sardo.