In relazione alla lettera del consigliere regionale Fabiano Amati inviata al sindaco di Fasano Lello Di Bari con la quale il consigliere invitava il primo cittadino a valutare l’opportunità di convocare un incontro pubblico con cittadini e tecnici sul Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) in corso di approvazione alla Regione Puglia, il sindaco Di Bari ha oggi risposto con lettera al consigliere Amati, sottolineando, innanzitutto, l’apprezzamento “per l’attenzione che, come sempre, rivolgi alla nostra Fasano”, scrive il primo cittadino e chiarendo che l’idea di un appuntamento pubblico sul tema “era già stata condivisa con l’assessore comunale alla Pianificazione Giuseppe Angelini, all’indomani dell’adozione in giunta regionale del PPTR intervenuta ai primi di agosto”. Ma non solo. Di Bari sottolinea nella lettera ad Amati che “del resto, come tu ben sai, la logica della condivisione e del confronto con cittadini e tecnici, relativamente ad atti importanti che riguardano il futuro sviluppo del nostro territorio, è alla base del mio mandato sindacale sin dall’inizio del mio percorso: ne fanno fede i numerosi incontri pubblici organizzati sullo strumento della Rigenerazione urbana, sul Bilancio di previsione partecipato, sugli impianti a biomasse e, da ultimo, sul Pug (Piano urbanistico generale). Pertanto, rispetto al PPTR da te segnalato – scrive il sindaco – si contava di tenere un incontro entro il prossimo 12 settembre, prima data del ciclo di conferenze pubbliche promosso dall’assessore regionale e vice-presidente Angela Barbanente e, comunque, in tempo utile a produrre formali osservazioni (sessanta giorni dalla data di pubblicazione della delibera di giunta regionale di adozione del 6 agosto scorso). L’auspicio è certamente quello di raccogliere i contributi di cittadini, consiglieri comunali e tecnici in merito all’importante strumento di pianificazione in corso di approvazione. Le ineludibili esigenze di tutela del paesaggio e dei beni culturali – conclude il sindaco nella lettera al consigliere Amati – vanno contemperate con le legittime esigenze di valorizzazione del territorio. Senza questa attenzione si rischia di minare alla base la possibilità stessa che un Piano di tale portata abbia successo e offra un reale contributo alla tutela dei beni collettivi. In questa ottica, sono sicuro che l’incontro àn’ampia partecipazione e di certo produrr un utile contributo alla stessa discussione sullo strumento prevista nelle sedi istituzionali regionali”.

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