Dopo mesi di chiusura, il punto di informazioni turistiche in piazza Ciaia, l’unico esistente in tutto il comprensorio fasanese, è stato riattivato, con l’affidamento temporaneo alla sezione fasanese dell’Ecomuseo. “Ma è una goccia nel mare di una programmazione turistica che vede Fasano ancora all’anno zero”, è il commento di Vito Bianchi, capogruppo consiliare del movimento “in Comune”. “Il sindaco afferma – incalza il prof. Bianchi – che quella fasanese una “realtà turistica d’eccellenza”. Ma cosa sta facendo l’odierno governo cittadino per promuovere e valorizzare un simile patrimonio? Nulla. Siamo all’anno zero, e anche peggio. A Torre Canne, in pieno giugno, nei giorni scorsi si potevano contemplare, sul lungomare di fianco al porto, cumuli di materiale edilizio di risulta, in un labirinto di reti in plastica arancione per i lavori in corso: lavori che avrebbero dovuto essere pronti almeno per la stagione estiva, e che invece presenteranno ai vacanzieri un orribile biglietto da visita. Parimenti – continua il rappresentante di “in Comune” – a Savelletri restano tuttora aperti i cantieri per i moli portuali, offrendo del borgo marinaro un’immagine non proprio da cartolina, per la seconda estate consecutiva. Sin dalle festività di aprile e maggio, inoltre, numerosi visitatori, soprattutto stranieri, si sono recati al “Parco comunale degli Insediamenti Rupestri di Lama d’Antico, San Giovanni e San Lorenzo”, trovandolo ineluttabilmente chiuso: altre occasioni di turismo culturale (quello più remunerativo) perse dal nostro territorio. Se invece si sale alla Selva, a parte la presenza di un’altissima torre-faro, che crea l’atmosfera di un aeroporto in un’amena zona collinare, si registra – denuncia Bianchi – in pieno centro, il cantiere sempre aperto del costruendo terzo campo da tennis, che avrebbe dovuto essere ultimato in aprile. Qui, i lampioni in viale Toledo si presentano accesi a intermittenza, con diverse lampadine saltate. Il pregevole giardino botanico, a sua volta, rimane tristemente off-limits, abbandonato all’incuria e riposto nel dimenticatoio da questa giunta comunale. Nel cuore di Fasano, inoltre, è ormai notorio lo stato di degrado in cui è stato lasciato il Parco della Rimembranza, la villa comunale che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della città. E che dire dei percorsi di guerra? Invito sindaco e assessori a percorrere, con le rispettive automobili, via Giardinelli e via Rosselli, due delle principali strade di ingresso al centro cittadino, così da provare l’ebbrezza del “fuori-strada”. Senza colpo ferire, infine, nel centro storico fioriscono magicamente tettoie in materiale sintetico a deturpare gli edifici antichi. E questo sarebbe il modo di presentare il nostro territorio ai visitatori? Questa sarebbe la realtà turistica d’eccellenza? Non c’è una programmazione, non c’è una strategia di sviluppo. Anche nel settore del turismo, uno dei pochi – conclude Bianchi – su cui potrebbe contare l’economia fasanese, la giunta comunale si è dimostrata impreparata. Per cui, francamente, credo che l’istituzione di un unico punto informativo, pur con tutta la buona volontà dei membri dell’Ecomuseo, potrà servire a ben poco, se il governo cittadino non aprirà gli occhi sui veri problemi del “fare turismo”. Dopo più di un anno di chiacchiere, la nostra comunità ha perso un’altra possibilità di crescita economica, per l’insipienza di chi ci amministra”. “.

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