Nella sede della casa editrice, la Schena, è stato presentato il libro di Anna Grazia Semeraro, dal titolo “La figlia del diavolo”, la storia romanzata di un crimine che scosse e coinvolse le città di Martina Franca e di Fasano oltre mezzo secolo orsono. Allora, nei presi di Egnazia, due fasanesi, un vigile urbano e un pescatore dilettante, trovarono un sacco che scoprirono contenere il cadavere di un uomo, nudo, privo della testa e degli arti, crivellato di colpi di arma da taglio. La verità, o meglio parte della verità, si venne a sapere dopo qualche settimana allorquando una giovane donna di Martina fu accusata dia ver ucciso il marito ventenne e dopo aver sezionato il corpo e averlo buttato a mare in parte, mentre la testa era stata buttata in un pozzo nella stessa zona marina. La donna venne condannata all’ergastolo e da tutti fu indicata come “la figlia del diavolo”, appunto. Per lei non ci furono attenuanti, solo condanne. Il volume è stato presentato dal dott. Franco Lisi, decano dei giornalisti fasanesi e dal criminologo Gennaro Boggia che in qualche modo ha contestualizzato l’operato della donna che indubbiamente viveva una situazione di disagio personale e sociale in quanto amante della libertà. Alla manifestazione, oltre all’editore ha presenziato anche l’autrice che ha spiegato il titolo ” La figlia del diavolo” rifacendosi a dichiarazioni processuali dell’omicida, una protagonista ritratta non come tradizionale figura domestica ma come vittima di violenze e disagi domestici esplosi poi tragicamente nel gesto cruento.