Giù il sipario per la XIV edizione del Festival Nazionale di Teatro Amatoriale “Di scena a Fasano”.

Nella serata di ieri, domenica 26 novembre, si è conclusa la rassegna promossa dal GAT “Peppino Mancini” che, ormai da anni, valorizza il teatro amatoriale e i suoi protagonisti provenienti da tutta Italia. Prima della tradizionale cerimonia di premiazione, la scena è stata data al Gruppo Teatrale “Amici Nostri” di Castellana Grotte che ha presentato un adattamento scanzonato e in “chiave pugliese” di Mandragola, tra le più amate commedie di Niccolò Macchiavelli, rappresentazione di paradossi e beffe della vita quotidiana.

Veniamo quindi al cuore della serata: la premiazione dei vincitori delle diverse categorie previste. Prima, però, il Presidente del sodalizio organizzatore, Fausto Savoia, e il Direttore artistico Mimmo Capozzi, hanno voluto ringraziare i sostenitori del Festival – lo Studio dentistico Rotunno e Renè De Picciotto – nonché tutti coloro che hanno creduto e sostenuto a vario titolo una rassegna che ormai da anni continua a entusiasmare il suo pubblico. Spazio quindi agli attesi Premi.

A trionfare come Miglior spettacolo – premiato dalla Giuria tecnica – è stato l’adattamento dell’intrigante dramma di William Shakespeare Riccardo III della Compagnia Artemisia di Bari “Per la resa scenica interessante e originale del complesso dramma shakespeariano che ben restituisce la sete umana di potere, grazie a un sapiente disegno luci, una originale interazione con il comparto scenotecnico e una direzione attoriale ben calibrata e capace di mettere in luce le potenzialità di ciascun interprete per impreziosire l’analisi accurata e raffinata della deformità che si fa potere”.

Il Premio della Stampa (conferito dalla giuria composta da Angelica Sicilia, Marica Mastrangelo, Monica Ciaccia, Madia Lucia Colucci e Cristiano Mancini) è andato allo spettacolo Diecigiugnoventiquattro della Compagnia Le Colonne, Sezze (LT) “Per l’originalità della rappresentazione dei tremendi accadimenti storici tra aprile 1924 e gennaio 1925 attraverso il linguaggio teatrale. La costruzione di una trama avvincente e coinvolgente, protesa avanti e indietro sulla linea del tempo, ha permesso di raccontare la figura del politico non unicamente come personaggio pubblico ma attraverso la sfera privata, espediente che ha umanizzato la figura rendendola vicina al pubblico. Con la creazione del personaggio della governante Anna, inoltre, l’uomo politico Matteotti ha dato parola al popolo, la cui più grande forza sta nell’apprendere: da menzionare la scena in cui Giacomo Matteotti le insegna a scrivere. Proprio in quella penna, in quella voce, fa capolino tutta la forza della cultura che si oppone ai totalitarismi, priva di paura. Lo spettacolo è stato realizzato senza mai toglier luce e rilevanza all’evento storico, sapientemente trasposto con una scrittura puntuale e ricca di riflessioni”. Una menzione speciale è stata attribuita alla pièce Riccardo III della compagnia Artemisia di Bari: “All’eccellente cast della compagnia “Artemisia Teatro” di Bari per la rappresentazione di Riccardo III, uno dei drammi più cupi di William Shakespeare, presentato con un meraviglioso connubio tra la scrittura originale e la rilettura moderna. Molto intensi e ben portati in scena tutti i personaggi, in cui si è percepito più il tratto psicologico e il non detto in scena”.

Il Premio Fita è stato vinto da Che disastro di spettacolo! della compagnia CTL Lab. di Sermoneta (Latina) “Per l’impronta brillante e sagace su una delle migliori farse mai scritte, esempio universale di teatro che diventa metateatro, generosamente affrontato con ritmo serrato e pregevole resa dei meccanismi comici”.

A vincere il titolo di Miglior attrice è stata Roberta Amoroso (nei panni di Gesualda nello spettacolo Ferdinando, di Annibale Ruccello) della compagnia Gli Ignoti di Napoli, “Per aver saputo restituire al pubblico il ritmo e la violenza del linguaggio di Annibale Ruccello. I suoi vividi piani d’ascolto contenevano con chiarezza la frustrazione e la torbida decadenza di Gesualda”. Nella stessa messa in scena ha colpito anche Patrizia Pozzi: per lei menzione speciale “Per essere riuscita a interpretare la parabola cinica e disperata di Donna Clotilde, riuscendo a farci sorridere a denti stretti, mettendoci davanti allo specchio delle nostre fragilità, con generosità ed energica umanità”.

Il Premio Miglior attore è stato consegnato a Ernesto Marletta, nei panni del personaggio shakespeariano Riccardo III, della Compagnia Artemisia di Bari “Per l’equilibrio finemente gestito fra la fedeltà al personaggio classico e la cura di una recitazione moderna e composta”; e a Mattia Nodari della Filodrammatica Orenese di  Vimercate (MB) interprete in Duello, “Per la dinamica psicologica ed il vigore crescente del carattere, in piena coerenza con i movimenti di scena ed i più appropriati colori vocali”.

Altro premio per Ernesto Marletta, questa volta per Miglior Regia di Riccardo III “Per aver efficacemente disegnato con luci, costumi, spazi e relazioni di scena, le potenti dinamiche drammaturgiche del teatro shakespeariano, restituendo la forza e l’eleganza della cifra verbale di un autore senza tempo e confini”.

Il Premio Valerio Gentile, consegnato da una rappresentanza studentesca degli Istituti fasanesi “Leonardo da Vinci” e “Gaetano Salvemini” (sotto la guida dei proff. Pia Angelini, Mariella Muzupappa, Gabriella Camastra, Mary Ciaccia) è stato vinto da Duello, della Filodrammatica Orenese di Vimercate (MB). Questa la motivazione: “Si parte da un gioco, ma poi ci scappa il morto. Una storia fatta di suspense che coinvolge fin dalle prime battute e che si dipana in un gioco di scena esaltato da una scenografia molto curata. Inevitabile l’invito alla riflessione, perché emerge in maniera evidente la voglia di sopraffazione. Originale la presenza di 2 automi che si esibiscono con sonore risate e movimenti in perfetta sintonia. Quello che ha colpito è stato, sicuramente, l’utilizzo di un linguaggio semplice e contemporaneo. La proposta di una commedia “in giallo” ha indubbiamente incuriosito, soprattutto a conoscere l’epilogo della vicenda e a risolvere il caso”.

Infine, il Premio del pubblico è stato consegnato a Ferdinando de Gli Ignoti di Napoli (con una media punteggio pari a 8,828), seguito solo per poco da Riccardo III (con 8,669).

La XIV edizione ha così archiviato il concorso ma non i suoi appuntamenti: tornerà venerdì 1° dicembre con lo spettacolo fuori concorso «’U suffitte» della compagnia TeatroPerPiacere di Taranto, in sostituzione di «Killer», non andato in scena per Covid.

A margine, gli organizzatori hanno voluto omaggiare, proprio attraverso momenti di teatro, due soci, nonché amici e attori amatoriali scomparsi di recente: Franco Romano e Vito Lozupone. Ed è con questo commosso pensiero che il Festival ha salutato i suoi spettatori, ricordando che il teatro racconta la realtà e la vita, crea legami e intensifica riflessioni e non importa che sia amatoriale o sotto le luci della ribalta della fama. Sa come restare impresso, anche, e soprattutto, quando le tende rosse di velluto si chiudono.

Per RD Notizie: Angelica Sicilia

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