I fermati sono accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al narcotraffico, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra, violenza privata, lesioni personali, estorsione, ricettazione, danneggiamento seguito da incendio ed autoriciclaggio. Tutti reati aggravati dal metodo mafioso.

I Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, supportati da elicotteri e unità cinofile hanno eseguito 22 arresti a San Vito dei Normanni, Mesagne, Carovigno, San Pancrazio Salentino, Torre Santa Susanna, Fasano, Brindisi, Lecce, Taranto, Foggia, Trani e Corato. L’operazione antimafia ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso  Tribunale di Lecce su richiesta della Direzione  Distrettuale Antimafia presso la Procura di Lecce.

L’indagine ha avuto origine dal tentato omicidio di un sorvegliato speciale, avvenuto la sera del 5 luglio del 2020 nel comune di Latiano. L’indagine avrebbe ricostruito l’ascesa criminale di un clan criminale che dopo aver preso il controllo territoriale di San Vito avrebbe esteso con i propri affiliati influenza ed interesse in altri comuni tra cui Fasano. L’organizzazione avrebbe fatto affari con il traffico di sostanze stupefacenti. La droga veniva poi spacciata nei vari comuni oggetto dell’indagine e i ricavi reinvestiti nella compravendita di automobili e di combustibile a pellet. Oltre ai 22 arrestati nell’inchiesta compaiono anche i nomi di 39 indagati.

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