Sabato 16 e domenica 17 ottobre si è ripetuta l’iniziativa del Fondo Ambiente Italia che ha proposto la visita a luoghi d’arte normalmente chiusi al pubblico. Tesori da scoprire in 600 città d’Italia tra cui Fasano dove è possibile visitare il tempietto di Seppannibale.

Il FAI, Fondo Ambiente Italia, è impegnato per la salvaguardia e la valorizzazione dei luoghi d’arte che rappresentano un patrimonio di inestimabile valore culturale. Ogni anno il sodalizio organizza varie iniziative per proporre al pubblico la conoscenza di tali luoghi. Appuntamento consolidato sono le giornate FAi d’autunno che nel mese di ottobre, il 16 e 17 propongono la visita in luoghi normalmente chiusi al pubblico. L’iniziativa riguarda quest’anno 600 città italiane ta cui Fasano dove è possibile visitare il Tempietto di Seppannibale.

Il Tempietto di Seppannibale conosciuto originariamente come chiesa di San Pietro lo Petraro si trova  sulla strada per Monopoli, ed è una costruzione a pianta quadrangolare a tre navate interne, con due cupolette disposte in asse. All’interno vi sono resti di affreschi di scuola beneventana. I resti tuttora visibili degli affreschi, per quanto frammentari, mostrano alcune figure (forse Profeti) e scene tratte dal libro dell’Apocalisse.
In due donazioni (1086 e 1099) Goffredo, conte di Conversano, donò la chiesetta di San Pietro Beterano all’abate Lorenzo di Monopoli.

Negli anni novanta, Gioia Bertelli, docente di archeologia paleocristiana e altomedievale presso il dipartimento di studi classici e cristiani dell’Università degli Studi di Bari, si è occupata delle indagini archeologiche dell’edificio religioso e dell’insediamento correlato ad esso. Nella zona antistante alla chiesa sono emerse tracce di un abitato tardo antico, la cui fase di vita è compresa tra il IV e l’VII secolo. Le strutture tardoantiche si appoggiavano su muri di età precedenti (molto probabilmente di età romana, per il ritrovamento di monete degli imperatori Vespasiano, Antonino Pio e Comodo).

Al di sotto dell’edificio sacro sono state rinvenute tracce di muratura, forse un recinto sacro, con la presenza di animali (testa di un cervide, capretta integra, capro intero con nella bocca un chiodo di bronzo, una moneta e nei pressi una lucerna). La datazione è approssimabile all’inizio dell’impero.

Nelle due giornate di apertura straordinaria del sito, che ricade in una proprietà privata, sono stati centinaia i visitatori che hanno potuto godere del bene e ascoltare le spiegazioni da parte delle guida del FAI e degli studenti della scuola superiori del territorio che hanno con competenza vestito i panni di Ciceroni illustrando al pubblico numeroso le peculiarità del luogo.

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