Una lunga e dolorosa malattia ha segnato gli ultimi mesi della sua vita.

Sostenuto sino alla fine dall’amore delle cure amorevoli di sua moglie Filomena, delle sue figlie Annalisa e Simona e dei suoi amati generi Ivan e Francesco. Brindisino di origine ben presto decide di trasferire la sua vita coniugale a Fasano dove, insieme al suo inseparabile cognato, Tonino Valenziano, entrano nel vivo delle molteplici attività dei gruppi di preghiera e attività formativa dell’Oratorio del Fanciullo della Parrocchia di San Antonio Abate di Fasano. Un impegno ben presto sfociato nella sua grande passione: il teatro. Attività con la quale riesce a catalizzare l’attenzione di numerosi giovani che ben presto si avvicinano ad un’attività di riflessione e catechesi come il teatro parrocchiale. “Facciamo catechesi con il teatro” era il suo motto preferito che animava tutte le sue iniziative. Molteplici anche le attività parrocchiali di cui si fa carico e che ben presto lo porta ad intraprendere gli studi di teologia culminati il 23 gennaio del 1994 con l’ordinazione a Diacono permanente. Una missione che da qual momento in poi caratterizzerà tutta la sua vita personale e parrocchiale assumendo compiti importanti in seno alla comunità parrocchiale. “Fiorenzo – ricorda don Giorgio Pugliese, parroco di San Antonio Abate – è stato un punto di riferimento importate per tanti. Persona docile, sensibile e sempre votato all’ascolto, al dialogo e all’amore per la sua famiglia e il suo lavoro. Un esempio di umiltà e obbedienza e con spiccate doti di mediazione tra i giovani e le istituzioni della chiesa. Con lui perdiamo un pezzo della storia della nostra parrocchia che, con il suo impegno costante e silenzioso, ha contribuito a far crescere sino ai giorni nostri”.

Ma la grande passione di Fiorenzo resta il teatro che lo porta a scrivere diversi copioni teatrali che di anno in anno vengono portati in scena dai numerosi ragazzi e adulti che riesce a coinvolgere nella sua passione. Non attori professionisti ma umili operai, studenti e volontari che con passione e amore si mettono in gioco per portare il messaggio evangelico agli altri.   

Il testo al quale resta molto legato è la sua prima scrittura “Io ho vinto il mondo”, col quale riesce a portare in scena i passaggi salienti della vita di Gesù di Nazareth e che di fatto apre la strada ad un lungo sequel di altri copioni atti a ripercorrere e proporre al numeroso pubblico cattolico gli avvenimenti biblici come spunto di riflessione e preghiera. Ma nel corso degli anni con i suoi ragazzi capisce che il teatro non basta più per portare a compimento il messaggio catechetico delle scritture evangeliche e che era il momento di uscire dalle mura oratoriane per scendere nelle strade della città. Nasce così l’idea di portare per la prima volta per le vie di Fasano la “Via Crucis vivente” e qualche anno dopo allestire tra le vie del centro storico “Il presepe vivente” incentrato di anno in anno sulle diverse tematiche sociali e religiose del momento. Eventi che catalizzano l’attenzione della città intera e che sigillano definitivamente il suo pensiero di catechesi. Numerosi sono stati i giovani, oggi uomini e donne, che lo hanno seguito e supportato nelle sue iniziative e che oggi avvertono il vuoto di una dipartita prematura di un uomo che certo ha segnato le coscienze e la vita di numerosi fasanesi attraverso il suo costante impegno, il suo immancabile sorriso e la sua docilità nell’affrontare le tante difficoltà che simili iniziative potevano incontrare nel suo cammino. Ma Fiorenzo non è stato solo un punto di riferimento per giovani e piccini ma anche per molti adulti un tempo avulsi al mondo della chiesa e oggi inseriti con le proprie famiglie in contesto di collaborazione volontaria e disinteressata. L’ennesimo insegnamento di gratuità che ha caratterizzato l’impegno dei suoi fedelissimi collaboratori che anche nei momenti di difficoltà non lo hanno mai abbandonato nelle sue molteplici iniziative e che oggi, unitamente alle amate figlie e ai suoi stimatissimi generi, raccolgono la sua eredità di impegno gratuito e generoso. Grazie Fiorenzo per quello che ci hai lasciato e scusaci se avvolte non siamo stati capaci di comprendere sino in fondo il tuo impegno semplice che con il tuo sorriso sapevi trasmettere a tutti. Ti porteremo sempre nel nostro cuore.

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