Prosegue venerdì 22 febbraio presso la sala teatro della parrocchiale di Santa Maria de La salette con inizio alle ore 19,30 il percorso di riflessioni  sul tema “Ci interpellano le dipendenze?”  messo a punto da tutte le parrocchie del territorio di Fasano.
La riflessione sarà trasmessa in diretta da Radio Diaconia InBlu .

Dopo il primo incontro che ha avuto  per tema “Cristo ci ha liberati per la libertà!” (tratto da un versetto della lettera di san Paolo apostolo ai Galati) riguardante una meditazione biblica proposta da don Gino Copertino, parroco, biblista e docente di Filosofia presso la Facoltà teologica Pugliese, ora è la vota del prof. Gabriele Pelizzari che parlerà sul tema “Alle origini di cuna chiesa libera e liberante”. Il relatore è docente di Letteratura cristiana antica presso l’Università statale di Milano e di esegesi del Nuovo testamento presso la Facoltà Teologica di Lugano (svizzera).

L’incontro rientra nel ciclo di riflessioni che la chiesa locale ha deciso di operare quest’anno e l’anno prossimo per vivere un percorso di conoscenza, di valutazione e di azione per contrastare una dipendenza o un altro problema sociale, con la concretezza e la gioia del Vangelo, coinvolgendo le parrocchie, le zone pastorali, i gruppi giovanili e non le associazioni, movimenti e l’intera cittadinanza.

Il tutto nasce dalla costatazione dell’enorme volume di denaro che viene utilizzato per il gioco d’azzardo, con dati che pongono Fasano in testa tra i comuni della provincia di Brindisi per quanto riguarda la quota pro capite spesa in macchinette da gioco: nel 2016 i fasanesi avrebbero speso 1140 euro a testa in slot machine, una massa di denaro stimata in oltre 45 milioni di euro sottratti ai bilanci familiari, senza contare il denaro utilizzato, per altre forme di gioco d’azzardo quali “gratta e vinci”, scommesse on line ecc. di cui non si hanno stime ufficiali.

Tuttavia impegnarsi nel campo della lotta alle dipendenze (che non è solo il gioco, ma anche alcol, droghe, internet, ecc.) non è un impegno esclusivamente sociale, ma profondamente pastorale che nasce dalla consapevolezza e dalla necessità di portare l’annuncio di un Dio che in Gesù ci libera da ogni schiavitù (dipendenza) e per renderci uomini felici: “Dando compimento all’attesa, Gesù annuncia che Dio, nella sua nuova e definitiva manifestazione, si mette a fianco degli oppressi, degli affamati, dei malati, degli afflitti, dei perseguitati e comincia  a liberarli” (Catechismo degli Adulti, 130)

Obiettivi specifici del progetto sono informare sul tema, sensibilizzare alla problematica, prevenire situazioni di rischio e reperire e far conoscere le risorse sul territorio (strutture, servizi, realtà associative, ecc.), che si occupano di dipendenze. Il metodo prevede un approccio al teme in due fasi/livelli (uno per l’anno pastorale 2018/2018  basato sulla conoscenza del fenomeno delle dipendenze  nelle sue forme caratteristiche generali e comuni e uno per il 2019/2020 con un approfondimento su una specifica forma di dipendenza). Il tutto scaturirà nell’elaborazione della mappa dei bisogni e delle risorse. In questo progetto è importante la sinergia con le forze positive presenti sul territorio quali esperti del settore, persone direttamente coinvolte nella problematica, scuole, servizi sociali, sociosanitari e Forze dell’ordine.

Una prima azione concreta si è svolta a fine novembre con tre incontri svolti in partenariato con il Comune di Fasano e in collaborazione con la Caritas diocesana e la Fondazione Gaudium et Spes con una tre giorni rivolta agli studenti delle scuole superiori della città che, in sei diversi incontri, hanno potuto assistere al una speciale “lezione di matematica” dedicata al gioco d’azzardo, in forma di laboratorio-spettacolo con dimostrazione concreta che nel gioco a vincere è sempre e solo il banco.

L’incontro di venerdì a Fasano rientra nel percorso per operatori pastorali, uomini e donne di buona volontà in preparazione alla settimana della fede  durante la quale si terranno incontri con la presenza di esperti (teologi, forze dell’ordine, referenti dei servizi sociali e sanitari territoriali, operatori bancari, fondazione antiusura, ecc.) per approcciare al fenomeno dai diversi punti di vista.

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