Il comitato dell’Unione Europea per la salute delle piante ha approvato la proposta della Commissione Ue di estendere l’attuale area di quarantena per la Xylella in Puglia di circa 20 km verso il nord della regione.

Con tale provvedimento l’intero territorio di Fasano è incluso nella zona infetta e ciò potrebbe determinare gravissime conseguenza qualora qualche pianta risultasse effettivamente contaminata dal batterio.

Intanto nei prossimi giorni l’Unione Europea potrebbe inviare in Puglia alcuni commissari per verificare sul campo la situazione e si prospettano sanzioni per l’Italia che non avrebbe rispettato a pieno i protocolli previsti in questi casi per fermare l’avanzata della malattia.

Una situazione preoccupante per l’economia, l’agricoltura e il turismo della zona che in questi anni ha visto contrapporsi energicamente i favorevoli e contrari ai provvedimenti di eradicazione delle piante infette, mentre, di fatto non si è riusciti ad isolare i focali.  Per contro, la scienza, spesso lasciata sola nella ricerca di rimedi, non ha trovato soluzioni concretamente attuabili per sconfiggere il batterio. Spesso proprietari e gestori di terreni non sono hanno applicato neanche le buone pratiche di prevenzione (aratura dei terreni e potatura) utili per combattere gli insetti vettori del batterio.

Ora che l’infezione è in casa, si rischiano le eradicazioni che potrebbero cambiare l’aspetto del paesaggio caratterizzato dalla presenza costante degli ulivi. E’ facile prevedere altre proteste, altri ricorsi a suon di carte bollate, altre teorie, altre ipotesi di soluzione e altre storie di complotti. Intanto, la Xylella, che non sa leggere e scrivere e che non ascolta i dibattiti, continua ad avanzare sempre di più.

 

 

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