La tradizione popolare vuole che i mesi nel cui nome compare la lettera “r” siano quelli più propizi per gustare e consumare i ricci di mare, gli echinodermi che tanti estimatori hanno nella nostra zona. Così col sopraggiungere dei mesi di febbraio, marzo e aprile si comincia la loro raccolta e si intensificano i consumi specie nei locali siti lungo la costa.

Contestualmente si intensificano anche i controlli da parte della Gardia Costiera tesi a verificare le condizioni di igienicità , lo stato di conservazione e la provenienza dei ricci di mare.

Così nei giorni scorsi nell’ambito di un’operazione regionale, predisposta e coordinata dal Centro di Controllo di Area della Pesca della Direzione Marittima di Bari e finalizzata all’attività di controllo sulla filiera ittica, i militari della Sezione di Polizia Marittima e Difesa Costiera della Capitaneria di Porto di Brindisi, hanno proceduto al controllo di diversi esercizi di ristorazione lungo la litoranea da Savelletri a Torre Canne.

All’interno di un ristorante hanno rinvenuto oltre 2.000 ricci di mare freschi ed ancora vivi ma privi di qualsiasi indicazione che ne comprovasse la provenienza. Il titolare dell’esercizio non è stato infatti in grado di esibire alcuna valida documentazione sanitaria e commerciale che comprovasse la tracciabilità dei pregiati ricci di mare.

Allo scopo di prevenire che il prodotto di dubbia provenienza potesse finire sulle tavole di ignari clienti, i militari hanno proceduto al sequestro, irrogando contestualmente al trasgressore una sanzione amministrativa prevista fino ad un importo massimo di € 4.500.

I ricci sequestrati sono stati immediatamente reimmessi in mare in modo da consentirne la riproduzione ed il ripopolamento.

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