Il sindaco Zaccaria, intanto, esprime la piena fiducia, sua personale e della maggioranza, allo stesso Cisternino. 

In relazione agli articoli di stampa sulla chiusura del Consiglio comunale di Fasano di questa notte, riguardanti la mozione di revoca della delega al Bilancio al vicesindaco Giovanni Cisternino (presentata da una parte dei consiglieri di opposizione), il sindaco Francesco Zaccaria chiarisce che «la mozione in questione era tecnicamente irricevibile e non sarebbe dovuta essere inserita all’ordine del giorno dei lavori, come ha riconosciuto lo stesso presidente del Consiglio Vittorio Saponaro. In ogni caso, la maggioranza è compatta nel sostenere il nostro vicesindaco Cisternino che ha l’ingrato compito di ricostruire l’Ufficio tributi “dismesso” all’atto della convenzione Comune-Tricom di undici anni fa. Un lavoro certosino, il cui sforzo è da noi apprezzato – sottolinea Zaccaria – e che restituirà a Fasano uno strumento fondamentale di conoscenza delle posizioni contributive dei concittadini e di equità: del resto, l’approvazione degli sgravi Tari – rimarca Zaccaria – è la migliore dimostrazione del buon lavoro e della buona fede del vicesindaco e di tutta la maggioranza che lavora nel solo interesse dei fasanesi. Quella buona fede che, invece, non ha chi lo attacca a prescindere».

E sulla questione dell’irricevibilità tecnica della mozione, il presidente del Consiglio Saponaro già questa notte, in aula consiliare, ha fatto ammenda ed oggi ribadisce che «il conferimento e la revoca di deleghe assessorili sono di esclusiva competenza del sindaco e non del Consiglio comunale cui il primo cittadino fa una semplice comunicazione e, pertanto, non avrei neanche dovuto inserirla all’ordine del giorno dell’assise. Infatti, dopo aver proclamato, in Consiglio, l’irricevibilità della mozione avevo già comunicato l’orario di chiusura dell’assise. A quel punto, il consigliere Scianaro, interrompendomi, chiedeva di predisporre una delibera per istituire seduta stante una Commissione d’indagine sull’operato dell’Amministrazione comunale. Ho voluto chiarire – sottolinea Saponaro – che è tecnicamente impossibile procedervi, giacché una proposta di delibera, in base all’iter previsto e regolamentare, passa dapprima nelle mani del presidente del Consiglio comunale, poi del sindaco e, di seguito, della giunta, del segretario generale (ove fosse necessario il suo parere tecnico)  e, infine, giunge all’esame del Consiglio, dopo, ovviamente, essere stata iscritta all’ordine del giorno dei lavori».

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