Sono per la maggior parte brindisini, fasanesi, ostunesi e albanesi le sette persone arrestate dalla Guardia di Finanza su ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari di Lecce, nell’ambito di indagini coordinate dalla procura salentina su un traffico di clandestini nel Basso Adriatico.

L’attività investigativa è stata condotta dai militari della Sezione operativa navale di Otranto, del Nucleo di polizia tributaria di Lecce e dello Scico di Roma, l’organo operativo della Guardia di Finanza che si occupa di contrasto alla criminalità organizzata.

L’operazione ha portato all’arresto, tra gli altri, di due 49enni di Montalbano e di un 53enne di Fasano alcuni dei quali assegnati ai domiciliari. L’operazione “Caronte” ha portato alla denuncia di altre 14 persone.

Le indagini hanno appurato che i migranti venivano trasportati con dei camion sulla costa prescelta per l’imbarco, preferibilmente quelle dell’Epiro più vicine al Salento, passaggio che costava circa 4500 euro per ognuno dei trasportati. Dietro tutto ciò, c’era un’organizzazione criminale composta da 26 soggetti di origine italiana greca ed albanese, sei dei quali dimoranti in Grecia ed Albania, rimasti allo stato non compiutamente identificati, tutti denunciati alla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce.

L’organizzazione reinvestiva i proventi per l’acquisto di imbarcazioni, spesso natanti della stessa Guardia di Finanza dismessi, che poi venivano utilizzati per il trasporto dei migranti.

L’operazione ha dimostrato come le vecchie organizzazioni contrabbandiere in alcuni casi si stiano “riciclando” in nuovo e redditizie attività criminali come il traffico di migranti.

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