Presentata la sperimentazione e avviati i lavori di ampliamento del depuratore 

«Il progresso a Lago Forcatella da oggi sgorga anche dalla prima fontana di acqua potabile dai reflui, sperimentazione che chiude il ciclo all’interno dell’impianto di depurazione e affinamento che sorge a Fasano: un altro passo in avanti per questo ecosistema straordinario tra tecnologia e ambiente che “imita” il lavoro eccezionale che compie la natura. La possibilità di produrre questa acqua permette di immaginare un futuro in cui integrare l’acqua potabile».

Lo ha detto questa mattina Fabiano Amati, presidente della Commissione Bilancio della Regione Puglia nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’impianto sperimentale di potabilizzazione delle acque reflue.

Alla cerimonia hanno partecipato, oltre ad Amati, anche il Sindaco di Fasano Francesco Zaccaria, il presidente di AQP Nicola De Sanctis e il project manager di “Aquasoil” Nino Santoro.

L’incontro si è svolto prima nell’area dell’impianto di depurazione per i saluti delle istituzioni e per illustrare e avviare i lavori di ampliamento e modernizzazione che prevedono anche un sistema di biofiltri per eliminare del tutto le emissioni odorigene. I lavori sono stati aggiudicati con un importo di quasi 4 milioni di euro e chiudono il lungo processo di modernizzazione dell’intero servizio idrico integrato della città: risultato, un potenziamento dell’impianto portandolo dagli attuali 25.845 Abitanti equivalenti (temine tecnico per definire la quantità di sostanze organiche trattabili) a 61.130, con un livello di trattamento dei reflui in linea con quanto previsto dal Decreto Legislativo 152/06. La fine dei lavori è prevista a novembre 2018.

Davanti al Lago Forcatella, a seguire, c’è stata l’apertura della fontana di acqua potabile dai reflui, realizzata con un tubo trasparente chiuso all’estremità da una condotta di rame: non è stato possibile bere l’acqua prodotta per non commettere un abuso ai danni del gestore dell’impianto, in quanto occorre l’autorizzazione sanitaria, ma da un punto di vista microbiologico e biologico ha tutti i parametri della potabilità.

L’impianto di affinamento delle acque reflue urbane è stato potenziato lo scorso anno con opere tecnologicamente avanzate ed inaugurato ufficialmente l’8 luglio scorso anche alla presenza del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Il costo delle opere fu di circa 3 milioni e mezzo di euro: fondi rivenienti dal Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) ai quali il Comune di Fasano ebbe accesso nel 2011, dopo la proposta della giunta regionale di allora; promotore degli interventi fu lo stesso Amati che nel suo intervento ha ripercorso la storia dell’impianto.

«La lungimiranza di chi ha seguito e voluto sin dall’inizio la nascita di questo progetto, a partire dall’allora sindaco Donato De Carolis e per finire a chi anche in silenzio e senza apparire sui comunicati stampa ufficiali ha dato il suo contributo, è stata fondamentale per arrivare fino qui, perché in tanti hanno garantito la realizzazione di questo ecosistema esemplare, tra i primi in Europa, che permette di “dissetare” 30 km di rete irrigua nel pieno rispetto del territorio e che da oggi sperimenta la potabilizzazione delle acque reflue».

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