Giovedì 16 febbraio 2017, alle ore 18,00 , nella sala convegni dell’UTL (Portici delle Teresiane – Fasano), nell’ambito del Progetto “I Giovedì culturali – omaggio alla fasanesità”, la locale Università del Tempo Libero “San Francesco d’Assisi” con il patrocinio del Comune renderà un doveroso tributo a Don Sante Perna, fondatore dell’Istituto “Sacro Cuore”.

Interverranno: don Piero Lippoli, superiore dell’Istituto Sacro Cuore di Fasano; il dott. Bruno Marchi, psicoterapeuta dell’Opera don Guanella di Fasano, Palmina Cannone, presidente UTL.

Porgerà il saluto dell’Amministrazione il sindaco di Fasano, dott. Francesco Zaccaria.

Chi è don Sante?
Giuseppe Sante Perna nasce il 28 dicembre 1879 da Ignazio, maestro muratore, e Antonia Guarini, nella casa Perna, in corso Vittorio Emanuele. E’ il quarto di 19 figli, molti dei quali moriranno in tenera età, o per la “spagnola”, che tante vite falciò verso la fine del primo conflitto mondiale e nell’immediato dopoguerra. Nella famiglia Perna sopravvivono, oltre a Giuseppe Sante, Giorgio, Giacomo, Giuseppe, Nicola (maestri muratori), Ruggiero (cassiere presso la ex Banca fasanese), Laura e Margherita. Giuseppe Sante fu battezzato il 5 gennaio 1880 e i padrini furono: Francesco Galizia  e Francesca Guarini.Il piccolo crebbe sereno in una famiglia laboriosa, timorata di Dio e onesta. Intanto, i Perna si trasferiscono nella nuova abitazione, sita in via Nardone.

All’età di sette anni, il Nostro viene ammesso alla Prima Comunione e il 29 marzo 1893 viene cresimato da mons. Carlo Caputo, padrino Nicola Loprete di Cataldo.

Giuseppe Sante da adolescente, pur essendo fisicamente gracile, inizia a dare prova di possedere una ferrea volontà, inflessibilità e caparbietà, doti che gli permetteranno in futuro di realizzare il suo grande progetto: “La Casa orfani”.

La sua vita è casa e chiesa, fino a quando sente la vocazione e vuole entrare in seminario, ma le risorse economiche familiari sono troppo esigue. I fratelli, allora, pur di aiutarlo, emigrano in America in cerca di un lavoro più proficuo. Nell’ottobre del 1894 Giuseppe Sante entra nel Seminario Minore Arcivescovile di Taranto, dopo gli studi ginnasiali. Non delude i fratelli, e, il 20 dicembre 1902, a soli ventitré anni, riceve l’Ordine del Presbiterato nella Cattedrale di Monopoli da S. E. Francesco di Costanzo. Il giorno successivo, alle ore 10, celebra la sua Prima messa in Fasano, alla presenza dei genitori, parenti e amici. Da questo momento per tutti diventa don Sante.

Fu un sacerdote umile, semplice, bonario, mordace, intelligente, pronto ad aiutare i bisognosi.

Nel 1903 fu nominato cappellano di Cocolicchio, vi rimarrà per trent’anni. Si deve a lui la costruzione della nuova Chiesa nella contrada fasanese, su suo progetto.

Sempre pronto a difendere e aiutare gli ultimi, i diseredati, i dimenticati dalla società, ebbe un’attenzione particolare per i bambini, soprattutto per quelli coperti di stracci, affamati, pieni di piaghe, maltrattati, sporchi, soli. Fu la sofferenza dell’infanzia maltrattata a fargli concepire il sogno della realizzazione della “Casa Orfani”, di cui eseguì personalmente il disegno dell’opera in china e acquerello. Il 16 maggio 1932 viene posta la prima pietra. Il sogno inizia a concretizzarsi…

Infaticabile nel chiedere offerte e nel donare tutto ciò che possedeva, superava le amarezze e incomprensioni rifugiandosi nella preghiera e confidando nell’aiuto del Signore.

Don Sante seguì i lavori stando con gli operai. Il 2 dicembre 1933 fu ultimato il pianoterra, mentre la chiesa sarà ultimata l’anno successivo. Il 7 giugno 1934 la Casa, ormai pronta, apre le sue porte a 13 orfani fasanesi, divenuti subito 14. Nello stesso anno, essendo morto don Donato Di Ceglie, parroco di Sant’Antonio Abate, don Sante prende il suo posto. Il 25 maggio 1937, egli dona la Casa Orfani all’Opera don Guanella.

Il 15 ottobre 1949, raggiunge la Casa del Signore: tutto il paese partecipa commosso al corteo funebre.

All’evento è invitata tutta la cittadinanza.

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