Giovedì 14 aprile la sottoscrizione della convenzione con la quale la Regione Puglia concede gratuitamente al Comune, per 99 anni, il diritto di superficie, ossia l’utilizzo e la proprietà dello storico immobile in stile moresco situato alla Selva.
Il “Minareto”, lo storico immobile in stile moresco ubicato a Selva di Fasano e di proprietà della Regione Puglia, passa formalmente in concessione gratuita per 99 anni al Comune di Fasano, con il diritto di superficie: ossia l’Ente locale ne diverrà proprietario fino alla durata della concessione.
Giovedì 14 aprile, alle ore 12 nella Sala di rappresentanza del Palazzo municipale, verrà sottoscritta la convenzione fra l’Ente regionale, con Giovanni Vitofrancesco in qualità di dirigente pro-tempore della sezione Demanio e Patrimonio, ed il Comune di Fasano, con Leonardo D’Adamo in qualità di dirigente del settore Lavori pubblici e Patrimonio, nonché col segretario generale Pasquale Greco in qualità di rogante dell’atto.
Presenzieranno il commissario straordinario del Comune Pasqua Erminia Cicoria, che lo scorso 24 novembre ha adottato con i poteri del Consiglio comunale la delibera con la quale si manifestava la volontà dell’Ente di accettare la concessione del “Minareto”, ed il consigliere regionale Fabiano Amati (la Regione Puglia ha adottato la Legge n.30 del 22 ottobre scorso, nella quale, all’art. 2, è stata prevista proprio la concessione a titolo gratuito del “Minareto” al Comune di Fasano). La concessione, peraltro, è stata autorizzata dal ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo lo scorso 16 dicembre, in quanto bene d’interesse storico-artistico. L’immobile potrà essere destinato, esclusivamente, a finalità socio-culturali e, comunque, non a scopo di lucro. In ogni caso, giovedì verranno illustrate anche le prescrizioni previste per l’utilizzo alle quali il Comune dovrà uniformarsi.
Il “Minareto”, catastalmente definito “Colonia collinare don Damaso”, è stata una villa costruita nel 1912 per volere del nobiluomo e pittore fasanese Damaso Bianchi. Negli anni Venti l’immobile in stile arabo (così costruito a seguito dei viaggi in Oriente effettuati da Bianchi) ospitava le tante occasioni mondane organizzate dalla moglie del nobiluomo ed alle quali partecipava la “crema” dei borghesi baresi. Dopo la morte del pittore, il figlio Giuseppe vendette la villa nel ‘37 alla Gil (Gioventù italiana del littorio) con l’impegno di farne una colonia per bambini. Questa destinazione d’uso durò fino agli anni ‘50 (nel frattempo, nel ‘44, con un decreto legislativo, la struttura passò nelle mani della Gioventù Italiana). Da allora rimase chiusa, anche dopo che nel ‘76 (con lo scioglimento della G.I.) passò in proprietà alla Regione Puglia, fino al settembre 2003, quando l’Ente regionale la concesse in comodato oneroso al Comune di Fasano che ha destinato il parco antistante l’immobile ad ospitare manifestazioni culturali, per lo più organizzate dall’Associazione Pro Selva che negli ultimi anni ha ottenuto dal Comune di Fasano l’uso degli spazi esterni del Minareto.