L’Amministrazione comunale di Fasano, attraverso una missiva del capo dell’Avvocatura Ottavio Carparelli, chiede all’Asl di Brindisi che vengano versati nelle casse comunali 540.863,76 euro, così come stabilito dall’ordinanza di questo gennaio della Corte d’Appello di Lecce che ha rigettato l’istanza dell’Asl di sospensione dell’esecutività della sentenza di primo grado, emessa dal Tribunale di Brindisi il 30 novembre 2012: una sentenza di condanna dell’Azienda sanitaria brindisina al pagamento della somma in questione, frutto della controversia giudiziaria promossa anni addietro dal Comune di Fasano, al fine del riottenimento, da parte del Comune, dell’immobile sito in contrada Scanzossa (di proprietà comunale) libero da cose e persone. L’immobile era destinato a Centro di riabilitazione dell’Asl. Scrive il capo dell’Avvocatura comunale all’Asl: “(…) Decorso infruttuosamente il termine perentorio di trenta giorni dal ricevimento della presente, questo Ente, suo malgrado, sarà costretto ad intraprendere ogni opportuna azione per l’effettivo recupero del suddetto credito, con aggravio di spese a carico dell’Asl Br. La presente richiesta di pagamento – scrive ancora l’avv. Carparelli – ha valenza di formale atto di costituzione in mora, nonché di atto interruttivo della prescrizione del diritto di credito vantato dal Comune di Fasano”.

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