Giovedì 6 febbraio alle ore 18 nella Sala di rappresentanza del Palazzo municipale, a Fasano, si terrà un incontro pubblico sulla figura dell’editore “Nunzio Schena: illustre cittadino fasanese”, organizzato dalla locale Università del tempo libero e con il patrocinio del Comune. Introdurrà l’appuntamento Renzo De Leonardis, assessore all’Istruzione, mentre relazionerà sulla figura di Schena, Angelo Di Summa. I lavori dell’incontro saranno coordinati da Palmina Cannone (che, con l’editore Schena, ha pubblicato numerosi volumi dedicati a pezzi di storia fasanese). Nunzio Schena, nato a Fasano nel 1925, aveva cominciato da ragazzino, negli anni ‘40, a lavorare come apprendista nella tipografia De Robertis, a Putignano. Nel ’47 si mette in proprio aprendo uno stabilimento tipografico a Fasano e, quindi, nel ’63, dà vita all’omonima casa editrice (oggi denominata Schena Editore), pur non tralasciando le sue radici di fine stampatore. Gli ‘80 sono anni in cui l’editore fasanese colleziona prestigiose onorificenze, di “Chevalier dans l’ordre des artres et des lettres” ricevuta dal governo francese, di Grand’Ufficiale al Merito (della Presidenza della Repubblica italiana) e, poi, nei Novanta, la laurea honoris causa in Lettere (dell’Università di Pavia). Papa Giovanni Paolo II volle incontrare Nunzio Schena in un’udienza privata in Vaticano, il 13 dicembre del ’90, per congratularsi della pregevole veste grafica e contenutistica di “Una vela di speranza”, il volume edito da Schena, curato da mons. Franco Semeraro, sulla visita tarantina del pontefice risalente all’anno precedente. Ed un altro “papa” volle incontrare personalmente Schena, sempre nel ‘90. Fu il Dalai Lama, sorpreso che un piccolo editore del Mezzogiorno d’Italia avesse pensato di dare alle stampe un libro sulla tragedia tibetana, “Tibet in fiamme” del giornalista Bruno Zoratto, proprio quando sembrava che persino l’intera Europa si disinteressasse a quel drammatico genocidio.

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