Si sono conclusi i lavori di recupero, smaltimento e bonifica, da parte della ditta autorizzata a trattare materiali altamente inquinanti, di alcuni siti comunali del territorio fasanese interessati dall’abbandono, da parte di ignoti, di numerose lastre di cemento-amianto. Il nucleo di Polizia ecologica ed ambientale del Comando di Polizia municipale di Fasano, infatti, a seguito di numerosi sopralluoghi sulle strade comunali a ridotto traffico veicolare, ed in alcuni casi anche nel centro abitato, aveva individuato numerosi siti nei quali era stato abbandonato materiale in eternit, redigendo altrettante relazioni di servizio corredate da foto. «Stiamo andando nella direzione giusta – afferma il sindaco Lello Di Bari – con il nucleo di Polizia ecologica ed ambientale che sta facendo i salti mortali, data l’esiguità numerica degli operatori, per controllare un territorio vasto, com’è quello fasanese, e per di più articolato in strade e stradine di campagna certamente non facilmente controllabili quotidianamente. Il problema – sottolinea il sindaco – è che se tutti i cittadini collaborassero un po’ di più, soprattutto per quel che riguarda lo smaltimento dei rifiuti pericolosi per la salute pubblica e per lo stesso ambiente, il nostro territorio sarebbe al top, in fatto turistico, ambientale e per il decoro del paesaggio. Non dimentichiamoci che otteniamo la Bandiera Blu e che vogliamo ottenere anche negli anni futuri lo stesso riconoscimento. E non dimentichiamoci – sottolinea il sindaco Di Bari – degli esborsi economici che il Comune sopporta per effettuare tali bonifiche. Pertanto, preserviamo il nostro bellissimo territorio: ne trarremo vantaggio tutti». Sono state bonificate: S.P. 90 Savelletri- Torre Canne, Strada Comunale Tuppina, Strada Comunale Munno Ottava tra Pezze di Greco e Pozzo Faceto, S.P. 5 Fasano-Cisternino, Strada Comunale S.Elia (in diversi punti), Via Venafra, cavalcavia della S.P. 7 tra Pozzo Faceto e Torre Canne. Inoltre, è stato bonificato un tratto di spiaggia a Torre Canne nel quale, dalla fine degli anni ’60, era rimasto nascosto sotto la sabbia un troncone in eternit di 10 metri di lunghezza: troncone riportato alla luce dalle mareggiate; accertamenti del nucleo di Polizia ecologica hanno poi ricostruito la storia del tubo in eternit, il quale si trovava insabbiato quando detto materiale era in uso nell’edilizia, non vietato, né riconosciuto pericoloso. In seguito, nel 1967, fu dismesso ed in buona parte rimosso, ma quei 10 metri lineari erano rimasti nascosti. Le mareggiate, poi, e la conseguente erosione della spiaggia lo hanno riportato alla luce. Il dirigente della Polizia municipale ha provveduto, quindi, all’affidamento dei lavori di rimozione, smaltimento e bonifica e, previa messa in sicurezza con ordinanza sindacale, la zona è stata bonificata. Il lavoro che si è appena concluso fa parte di una larga azione di controllo che il nucleo di Polizia ecologica, in stretta collaborazione con la direzione Ecologia del Comune sulla base dell’indirizzo programmatico dell’Amministrazione comunale, porta avanti da molto tempo: basti pensare che solo quest’anno, oltre alle zone appena bonificate, sono stati rimossi materiali in amianto da altri dieci siti ubicati su strade comunali.

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