È stato presentato da Cecilia Gobbi (figlia del noto baritono Tito, scomparso nell’84), presidente dell’associazione musicale “Tito Gobbi” di Roma, il progetto destinato alle scuole primarie e secondarie di I grado “La magia dell’opera”, che l’associazione “Le Nove Muse” di Fasano vuole promuovere in città. La Gobbi lo ha presentato nella Sala di rappresentanza del locale Palazzo municipale alle dirigenti scolastiche cittadine, Marilena Abbatepaolo (della scuola secondaria di I grado “Bianco-Pascoli”) e Palma Narducci (del I Circolo didattico), nonché Rosalba Ancona (delegata dalla dirigente del II Circolo didattico, Federica Celeste Gennari) ed alla stessa Amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Lello Di Bari e dagli assessori Renzo De Leonardis (Istruzione) e Laura De Mola (Politiche giovanili). Auspice di questa presentazione è stata l’associazione fasanese “Le Nove Muse” che, per l’occasione, era presente con la presidente Amalia Di Leo, con il vicepresidente Vito Alò e con il direttore artistico Giuseppe Sabatelli. È stato Alò, nell’incontro, a sottolineare che il progetto «è ambizioso ed inedito per la Puglia». Le dirigenti scolastiche, dal canto loro, hanno espresso apprezzamenti per l’iniziativa, riservandosi di dare l’eventuale ok al progetto subito dopo averlo portato all’attenzione dei rispettivi consigli di istituto. Per l’Amministrazione comunale «la proposta è altamente culturale – ha affermato l’assessore De Leonardis – e sarebbe auspicabile che si potesse realizzare nelle scuole fasanesi, pur nel rispetto delle disponibilità finanziarie di ciascuna, e con il supporto dell’Amministrazione comunale». Per l’assessore De Mola «la proposta avanzata grazie all’interessamento de “Le Nove Muse” è l’ulteriore dimostrazione di quanto il sodalizio sia impegnato fortemente in città sul piano culturale, con iniziative innovative». “La magia dell’opera” è un progetto che mira a divulgare ed a far conoscere l’opera lirica agli allievi delle scuole primarie e secondarie di I grado. “Il percorso formativo – è il ragionamento dell’associazione “Tito Gobbi” che lo organizza – è caratterizzato da un’impostazione ludico-didattica basata sull’apprendere attraverso il gioco e il “fare”, che consente ai bambini di vivere da protagonisti un’esperienza di conoscenza in cui si cimentano con diverse attività creative, dalla realizzazione di elementi scenici e costumi alla recitazione e al canto. Guidati dalle loro insegnanti, non solo imparano a conoscere la lirica, la sua storia e l’insieme di arti e mestieri che concorrono a creare la magia dei suoi spettacoli, ma studiano un’opera scelta tra i capolavori del melodramma o del genere buffo, e collaborano alla sua messa in scena. Imparano a conoscere, quindi, i libretti, i personaggi, il linguaggio musicale”.

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