Organizza un mercatino di beneficenza e dona l’intero ricavato alle associazioni del territorio. 

Chi ha letto il romanzo di Antoine de Saint-Exupéry sa bene che il “Il Piccolo Principe” si prende cura dell’unica rosa presente sulla sua stella, l’asteroide B-612. Sa anche che, una volta lasciato il suo regno, il Piccolo Principe farà diversi incontri importanti, tra cui quello con una volpe e un aviatore. Sarò proprio la volpe a dirgli “che si vede bene solo con il cuore” e che “la rosa che il Piccolo Principe ama è unica e speciale”. Quando, poi, il Principe di B-612 incontra l’aviatore schiantatosi nel deserto col suo velivolo, il romanzo assume forme di pedagogia civile che meritano di essere alimentate. Da questo incontro, infatti, emerge, prepotente, l’importanza dell’amicizia e dell’amore; non come fatti privati, ma come esperienze comunitarie e sociali che vanno assolutamente sostenute.

Leonardo Spalluto, 11 anni, ha fatto esattamente tutto ciò. Durante la festa patronale di Montalbano ha organizzato un “mercatino del riuso”, per “dare nuova vita agli oggetti, evitando sprechi e produzione di rifiuti”.  Leonardo, nipote omonimo del compianto Comandante della Polizia Municipale di Fasano, non si è fermato qui: “ho deciso di donare l’intero ricavato alle associazioni locali (…), per sostenere le bellissime iniziative che organizzate per il nostro paese, alle quali partecipo con grande entusiasmo”. Leonardo, che il prossimo settembre frequenterà la prima media, dal suo mercatino solidale, ha ricavato 200 euro. Ha donato 50 euro al Comitato Interassociativo per il Bicentenario di Montalbano; 50 euro all’associazione “Gli Amici del Carnevale”, presieduta da Samuele Petruzzi; 50 euro all’associazione “Gli Amici de Giuannedd”, presieduta da Mina Schiavone; e 50 euro al Comitato Festa Patronale di Montalbano, presieduto da Giacomo Moretti.

Montalbano, certamente, non sarà una stella; ma può contare sull’esempio di un “piccolo principe” come Leonardo Spalluto” che, col suo gesto, ha saputo dare un grande esempio ai cosiddetti grandi. Del resto, è lo stesso Antoine de Saint-Exupéry a scrivere: “Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano”. 

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