A poco più di una settimana dalla chiusura della XXXVI edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, la nostra Angelica Sicilia ripercorre eventi, impressioni, novità di quello che è l’evento più atteso dalla comunità di lettrici e lettori.

Quando, lo scorso anno, era stata annunciata la fine dell’era Lagioia alla direzione del più importante evento dedicato all’editoria italiana, in tanti avevano storto il naso con disappunto. E, invece, l’eredità del Premio Strega per il capolavoro letterario La ferocia ha continuato a farsi sentire nell’edizione 2024, la prima sotto la guida di Annalena Benini. Un boom di vendite e di visitatori: 222mila persone hanno incontrato ospiti da tutto il mondo e case editrici, confermando che di cultura si può vivere e che le giovani generazioni hanno a cuore i libri e quello che attorno ad essi ruota. Oggi più che mai. Complici i social network, le recensioni, i meme e le discussioni su “BookTok”, il fenomeno editoriale che si diffonde su Tik Tok, merito di tanti scrittori e personaggi in grado di parlare con storie vere e verosimili, inventate o reali, il SalTo24 ha confermato il suo incredibile successo. Un enorme colpo d’occhio per chi, come chi scrive, ha raggiunto Lingotto Fiere per essere al Salone per la prima volta. Una distesa – dislocata su una grande superficie di quattro padiglioni, l’Oval, il Centro Congressi – di volumi, appuntamenti, figure famose, giornalisti, collegamenti radiotelevisivi, articoli live, ma soprattutto di persone. Con gli occhi pieni di meraviglia, con la curiosità e l’entusiasmo che solo il mondo immaginario della lettura riesce a regalare.

Tema della XXXVI edizione del Salone, Vita immaginaria, dal saggio di Natalia Ginzburg (il meno noto tra i suoi libri, apparso per la prima volta nel 1974).

 

La vita immaginaria muove la vita creativa, come scrive Natalia Ginzburg nel suo magnifico saggio, e a volte anticipa e indovina le vicende della vita reale. Riguarda quindi anche l’attesa di un futuro che possiamo costruire attraverso la letteratura, il cinema, l’arte, le parole scritte e le voci alle quali dedichiamo la nostra speciale attenzione. Anche la nostra segreta devozione e le nostre speranze – ha dichiarato la Direttrice Benini –”.

Accanto agli appuntamenti sold out dei cinque giorni della manifestazione, ai grandi nomi che si sono susseguiti nella fitta time line (tra cui Alessandro Barbero, Felicia Kingsley, Jeff Kinney, Gianni Morandi, Eshkol Nevo, Amélie e Juliette Nothomb, Orhan Pamuk, Roberto Saviano, Ben Smith, Paolo Sorrentino, Camila Sosa Villada, Zerocalcare), alle copie vendute, alle lunghe file, specie per poter visitare gli stand più originali e creativi (come quello de L’Ippocampo, allestito come una stazione viennese in onore dell’ultima uscita della trilogia Maldoror di Philippe Lechermeier), a colpire è l’attenzione riservata a tutte le case editrici, dalle più “blasonate” che sono ormai leader dell’editoria italiana, alle più giovani e accattivanti, a quelle meno note e con meno dipendenti. Insomma, una democratica cassa di risonanza, per il solo fatto di essere lì.

La “Puglia dei libri” ha fatto sentire la sua presenza tramite trentanove case editrici riunite in un rappresentativo stand istituzionale realizzato con Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura nell’ambito di Parole a sistema, linea d’intervento per lo sviluppo e la valorizzazione dell’editoria pugliese, in collaborazione con APE – Associazione Pugliese Editori. Tra di esse: Adda Editore, Cacucci Editore, Edizioni dal Sud, Edizioni Dedalo, Edizioni Giuseppe Laterza Srl, Edizioni la Meridiana, Edizioni Milella, Progedit, Schena Editore, Stilo Editrice e Grecale Edizioni, Consiglio Regionale della Puglia. Presenti, con un proprio stand, anche Les Flâneurs Edizioni e Giacovelli Editore. Proprio il giovane Paolo Giacovelli, creatore della casa editrice omonima che si divide tra Locorotondo e Milano, ci ha rivelato che «Essere a Torino ogni anno offre una sensazione di meraviglia e condivisione con nuovi lettori e scrittori; incredibile pensare che abbiamo iniziato con uno zaino e un piccolo stand nel 2015 e che oggi ci troviamo nell’Oval, accanto ai big, dove cerchiamo di condividere i sogni di tantissimi nuovi scrittori. Il Salone – ha aggiunto – è l’occasione per ricevere manoscritti e per conoscere tantissimi ragazzi che iniziano a leggere. Quest’anno stiamo riscontrando un forte interesse per i gialli e una rinnovata propensione alla lettura».

Vivere il Salone del Libro lascia letteralmente il segno, da addetto ai lavori, da cronista, da visitatore. La vastità dei luoghi, l’immenso programma, l’infinità di libri portati dalle case editrici, la possibilità di nuove scoperte, la condivisione con chi porta avanti con fierezza la medesima passione per la “Vita immaginaria” raccontata dai libri, è sicuramente un’esperienza da ricordare. E da ripetere!

L’appuntamento è per la prossima primavera: la XXXVII edizione si terrà a Torino dal 15 al 19 maggio 2024.

Per RD Notizie: Angelica Sicilia – Foto: Pasqualini & Musacchio

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