Eliminare le barriere architettoniche per creare locali pubblici adattabili e spazi pubblici senza ostacoli che consentano la realizzazione di una città a misura di tutti, dove nessuno si senta escluso.

È il PEBA, il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, che è stato presentato ieri sera alla città, uno strumento che per la prima volta doterà Fasano di una pianificazione organica e strutturata in tema di accessibilità piena a spazi ed edifici pubblici, come sottolinea l’assessore alla Mobilità Donatella Martucci:
“Fasano ha un territorio vasto e parcellizzato ed è necessario lavorare sulla pianificazione partendo dalla condivisione delle esigenze con i cittadini, e quindi con chi vive i luoghi quotidianamente, e definire le priorità in modo da progettare e calendarizzare gli interventi. L’obiettivo che in particolare ci siamo posti è quello di creare le condizioni per una mobilità pedonale sicura e priva di barriere, non solo fisiche ma anche sensoriali, mettendo quindi il pedone al centro della progettazione. Il Peba è comunque uno strumento dinamico che nel corso del tempo sarà implementato e allargato a altre zone del territorio e che sarà anche messo in relazione con il PUMS, il piano urbano per la mobilità sostenibile, che si sta per concretizzare dopo tanti anni di lavoro”.

Nel corso dell’incontro l’assessore ha lanciato la proposta di una passeggiata nella città, lungo alcuni percorsi principali, con i cittadini interessati e i tecnici progettisti. Alcuni presenti hanno aderito alla proposta e sarà costituito un piccolo gruppo di lavoro.

La redazione del PEBA, per il quale il Comune ha ottenuto un finanziamento regionale di 15mila euro, si articola in tre fasi: analisi dello stato di fatto; progettazione accessibile, programmazione degli interventi.

La prima fase, I’analisi dello stato di fatto, si compone di due momenti fondamentali: l’indagine delle condizioni di accessibilità, visitabilità e adattabilità nei due ambiti, edilizio ed urbano, e la partecipazione estesa a cittadini, associazioni di carattere economico e sociale, associazioni rappresentative delle persone disabili, scuole, nonché gestori di servizi pubblici.

Pertanto è stato predisposto un questionario per raccogliere informazioni sulle barriere architettoniche presenti in città e in particolare sugli ostacoli che impediscono o rendono difficile muoversi o accedere ai servizi dal punto di vista motorio, visivo o cognitivo. Ai cittadini è stato chiesto quali tipi di barriere creano maggiori disagi, come sono in termini di accessibilità i percorsi pedonali, quali sono le vie più difficili da percorrere, quali gli interventi più urgenti da fare, qual è il grado di accessibilità degli edifici. Dalle risposte di 81 cittadini (principalmente di età tra i 40 e 50 e residenti principalmente in centro città) è emersa la necessità di intervenire sui marciapiedi per colmare l’assenza di scivoli e sull’asfalto degradato. Le vie più difficili da percorrere sono risultate via Roma, via Nazionale dei Trulli, via Mignozzi e corso Perrini. Molte criticità sono state rilevate dai cittadini nell’accesso a bar e negozi, che però non possono essere oggetto di interventi del Peba in quanto luoghi di proprietà privata.

Sono stati censiti gli edifici pubblici: scuole, edifici comunali, impianti sportivi e immobili in fase di cantierizzazione. In totale sono presenti 26 edifici nella città di Fasano e 8 nelle frazioni.

 “Il Peba della città di Fasano vuole rivolgersi a tutte le persone con disabilità in senso allargato – ha spiegato Palma Librato, architetto incaricato per la redazione del Piano in collaborazione con l’area Lavori Pubblici guidata dall’ing. Rosa Belfiore – e cioè cittadini che hanno difficoltà nei movimenti, cardiopatici, donne in gravidanza, persone con passeggino”.

Analisi, progettazione e programmazione riguardano sia edifici pubblici sia spazi urbani. Il confronto con la città proseguirà nelle prossime settimane, come sottolinea l’assessore Martucci nell’ottica di una condivisione puntuale e strutturata che possa portare a soluzioni collegiali e condivise.

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