200 progetti personalizzati, di cui 41 in Puglia, per favorire il reinserimento sociale di giovani, di età compresa fra 16 e 24 anni, con precedenti penali e attualmente affidati ai Servizi della Giustizia Minorile.

Questo l’obiettivo del progetto “Rete per l’inclusione” presentato stamattina al Palazzo di Città di Bari alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni e degli enti coinvolti.

Il progetto, finanziato dal PON Legalità del Ministero dell’Interno con le risorse del Fondo Sociale Europeo, è realizzato da un raggruppamento di Consorzi ed enti del Terzo settore e si svolge sotto la direzione del Dipartimento della Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia.

I numeri del progetto sono stati forniti da Grazia Pietroforte del Consorzio Mesteri Puglia, ente coordinatore del progetto nella nostra regione

In Puglia sono stati coinvolti 31 ragazzi e 10 ragazze, alcuni dei quali detenuti negli Istituti penali ed altri a piede libero. I settori, indicati proprio dai ragazzi coinvolti come quelli di maggiore interesse sono stati quello della ristorazione, della meccanica, della cantieristica, dei trasporti e della logistica.

Ognuno dei ragazzi e delle ragazze svolgerà ora, al termine di un percorso formativo legato ai temi della sicurezza e sotto la guida di 4 tutor, un tirocinio di sei mesi in un’azienda ricevendo anche un supporto economico.

Il Sindaco di Bari e Presidente di ANCI Antonio Decaro ha inviato ai partecipanti una nota di apprezzamento per l’iniziativa, sostenuta attivamente dall’Amministrazione comunale. “Siamo tutti consapevoli – ha scritto Decaro – che non tutti i ragazzi troveranno, grazie a questa iniziativa, un lavoro stabile, ma è importante avere una struttura istituzionale, sostenuta dal Comune, dalla Regione, dal Ministero, dal Garante dei detenuti, intenta a supportare questi percorsi che, prima di insegnare un mestiere, hanno l’obiettivo di restituire fiducia nello Stato e nella vita a questi giovani. Oggi stiamo sostenendo la presentazione di queste attività con la speranza che, al di là del finanziamento nell’ambito del Pon legalità, si possa proseguire in questo senso e provare a creare sinergie e accordi che possano rendere occasioni come queste una certezza per tutti i ragazzi che vogliono scegliere di credere innanzitutto in loro stessi e darsi un’occasione di futuro”.

In rappresentanza del Comune di Bari era presente il vicesindaco Eugenio Di Sciascio, che ha sottolineato il duplice aspetto dell’iniziativa, “che tratta un argomento fondamentale perché abbraccia il tema del lavoro ma soprattutto quello del reinserimento di giovani in situazioni difficili.”

Per Giuseppe Cacciapuoti, Direttore Generale del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità presso il Ministero della Giustizia, “il progetto offre un’importante opportunità per i giovani che, attraverso questa esperienza, potranno sviluppare competenze professionali e relazionali che favoriranno il loro ingresso nel mondo del lavoro. Con questo progetto si rafforza l’impegno del Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità nella realizzazione delle proprie finalità istituzionali attraverso il coinvolgimento attivo della società civile ed in particolare valorizzando la funzione educativa della formazione professionale.”

Per Giuseppe Centomani, Dirigente del Centro per la Giustizia Minorile della Puglia e della Basilicata, “è un progetto molto importante perché mette in pratica quello che abbiamo compreso da tempo e cioè che non serve realizzare dei semplici interventi di “addestramento” professionale e degli interventi educativi all’interno dei servizi se questi interventi restano separati. Occorre unire queste azioni, per far sì che i ragazzi non imparino soltanto a fare un lavoro ma assumano nel profondo l’identità di cittadini e lavoratori. E’ nostro compito supportare questi ragazzi nell’affrontare le sfide che l’adolescenza gli pone. Dobbiamo cercare di trasformare la rete di coloro che si occupano del disagio giovanile in un sistema nel quale tutti si incontrano, concordano metodi e strumenti di intervento.”

L’importanza del lavoro come volano di inclusione e della rete territoriale di supporto per i giovani è stata sottolineata anche da Vito Genco, Presidente di Mestieri Puglia, che ha affermato che “il lavoro è lo strumento per riconsegnare questi ragazzi alle proprie comunità, reinserendoli in contesti con regole e relazioni sociali. Con questo progetto vogliamo inoltre creare una rete di soggetti istituzionali, enti ed associazioni che nel territorio sono pronti ad intervenire, prendendosi cura dei giovani.”

Anche Piero Rossi, Garante regionale delle persone private della libertà, ha sottolineato l’importanza della rete fra istituzioni: “accanto al risultato concreto dell’inserimento lavorativo dei giovani – ha detto – assume un valore simbolico importante proprio la costituzione di una rete di soggetti pubblici e privati che dichiarano di volersi prendere cura di questi ragazzi.”

Proprio l’impatto positivo diretto sui giovani coinvolti, anche per le rapide tempistiche dell’iniziativa avviata con il PON Legalità, è stato sottolineato da Antonella Zaccheo, dell’Ufficio di Servizio sociale per i minorenni di Bari: “i giovani coinvolti a gennaio, già ad aprile possono iniziare i tirocini, con una tempistica che contribuisce alla buona riuscita del progetto e alla soddisfazione dei ragazzi beneficiari.”

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