“Con l’escalation di violenza e di morte, che sta già mietendo vittime, non può che essere la preghiera unanime per invocare dal Dio della pace la fine di ogni ostilità”.
Carissimi,
in queste ore stiamo seguendo con apprensione le notizie che provengono dall’Ucraina. La nostra risposta a questa escalation di violenza e di morte, che sta già mietendo vittime, non può che essere la preghiera unanime per invocare dal Dio della pace la fine di ogni ostilità. Al Signore chiediamo di illuminare le coscienze di chi ha la responsabilità delle Nazioni perché si intraprendano cammini di riconciliazione attraverso il confronto e il dialogo tra le parti coinvolte. «Nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra» (Pio XII), da considerare in ogni caso una «avventura senza ritorno»
(Giovanni Paolo II)! Quanto mai appropriate, nella loro verità, risuonano le parole dei due Pontefici in queste ore drammatiche, in cui le nubi della guerra si fanno sempre più cupe all’orizzonte della storia.
Invochiamo allora fiduciosi Dio Onnipotente per intercessione di Maria Santissima, Regina della pace!
A Dio nulla è impossibile, anche fermare le mani armate degli uomini, quando quelle stesse mani sembrano onnipotenti nel produrre morte e distruzione.Carissimi, non perdiamoci d’animo! Combattiamo la buona battaglia della vita con le armi della preghiera, coinvolgendoci tutti, dai piccoli agli anziani, dalle famiglie alle associazioni e gruppi ecclesiali, dai sacerdoti ai consacrati. In particolare, chiedo agli ammalati di offrire al Signore le loro sofferenze per questa intenzione.

Salga corale al cielo l’invocazione che la Liturgia mette sulle nostre labbra:
Dio, tu sei la vera pace
e non ti può accogliere
chi semina discordia e medita violenza:
concedi a coloro che promuovono la pace
di perseverare nel bene
e a coloro che la ostacolano
di trovare la guarigione, allontanandosi dal male.

Dispongo pertanto che in tutte le celebrazioni di questi giorni si preghi per la pace, potendo utilizzare anche il formulario della Messa propria per la pace e la giustizia, che troviamo nel Messale Romano alle pagine 894/895. Lo si faccia in modo particolare nella prossima domenica, inserendo una intenzione specifica nella preghiera dei fedeli. Accogliendo inoltre l’invito del Santo Padre rivolto ieri durante l’Udienza generale, vogliamo vivere il 2 marzo, mercoledì delle Ceneri, come Giornata di digiuno per la pace, compiendo le opere penitenziali indicate in comunione con tutte le sofferenze di
persone inermi e innocenti che in ogni parte del mondo sperimentano nella propria carne e nel cuore le conseguenze della malvagità umana.
Il Signore rivolga sul mondo intero il Suo volto, concedendo a tutti gli uomini e le donne la Sua pace!

+ Giuseppe Favale, vescovo

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