Spaccio di droga nel carcere di Brindisi, 12 perone indagati, quattro detenuti e otto persone esterne all’istituto penitenziario. L’indagine è partita dalla segnalazione della polizia penitenziaria e ha rivelato come dall’esterno fossero anche letteralmente lanciate le dosi dentro il carcere.
Un blitz è scattato all’alba di venerdì 21 gennaio contemporaneamente a Brindisi, Fasano e nelle province di Bari e Caserta.
I carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Brindisi, coadiuvati nelle fasi di localizzazione ed esecuzione dai carabinieri della compagnie di Triggiano, Altamura, Bari San Paolo e Maddaloni, con il supporto del nucleo cinofili di Modugno, hanno dato esecuzione all’ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Brindisi nei confronti di dodici persone (uno sottoposto a custodia cautelare in carcere, sei agli arresti domiciliari e cinque all’obbligo di dimora) indagati per spaccio di sostanze stupefacenti, aggravato dall’aver commesso i fatti in un istituto penitenziario.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Brindisi e condotta dal febbraio 2020 al marzo 2021 dai militari del nucleo investigativo del reparto operativo di Brindisi, con la collaborazione della polizia penitenziaria di Brindisi, trae origine dalle informazioni assunte, proprio dai responsabili della polizia penitenziaria brindisina, che segnalavano l’introduzione nella struttura carceraria di telefonini, droga ed altro. La droga era introdotta nella Casa Circondariale attraverso “il lancio” dall’esterno o nascosta in plichi/cartoline destinate ai detenuti e modificate per nasconderla.
Uno degli eposodi contestati riguarda un 36enne di Fasano, il quale dopo il suo arresto per altra e diversa attività di spaccio, dal carcere impartiva disposizioni all’esterno a due soggetti perché provvedessero, come in effetti avvenuto, al recupero e distribuzione di alcuni panetti di hashish.