Una delle pagine più dolorose della storia recente vide la morte del poliziotto fasanese Francesco Zizzi, agente della scorta del Presidente del Consiglio.

Sono passati 43 anni da quel 16 marzo 1978, quando in via Mario Fani a Roma, le Brigate Rosse rapirono il presidente della DC, Aldo Moro, dopo aver sterminato la scorta dello statista democristiano. Sotto i colpi dei brigatisti caddero: Oreste Leonardi, maresciallo dell’Arma e capo della scorta, Domenico Ricci, autista appuntato dei carabinieri, e i tre agenti di Polizia Francesco Zizzi, fasanese, Raffaele Iozzino e Giulio Rivera.55 giorni dopoché el’on. Moro venne ritrovato morto, ucciso dai terroristi, dopo  la lunga prigionia. Una pagina di storia sulla quale dopo tanti anni, ancora non è stata fatta piena e totale chiarezza.

Quest’anno, causa limitazioni imposte per limitare il diffondersi dell’infezione dal Covid 19 non si svolgeranno particolari cerimonie pubbliche commemorative, ma il ricordo di quella strage e del sacrificio del giovane vicebrigadiere fasanese, Francesco Zizzi, l’unico sopravvissuto per qualche ora dopo l’attentato, sono ancora vivi nel ricordo di tutti.

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