La cerimonia di inaugurazione ha avuto luogo presso il Teatro Sociale, ieri, sabato 13 ottobre, dinanzi ad una platea gremita di gente e soprattutto di giovani.

Ad aprire la kermesse è stato il primo cittadino fasanese, Francesco Zaccaria: «Con grande orgoglio ed emozione inauguro questa prima edizione del Festival – ha affermato – questo è un percorso e ci vedrà per i prossimi anni nella promozione della cultura e del territorio con un diverso approccio; un’esperienza importante e soprattutto innovativa che ha come obiettivo innanzitutto quello di portare Fasano al centro dell’attenzione fuori dalla stagione turistica canonica, e stimolare un dibattito sano fra scienza e politica. Altro obiettivo è quello di porre un argine di competenze e di comprensione alle troppe false legende, che creano un clima dove a molti viene fatto credere di potersi improvvisare “scienziati fai da te”; vogliamo dimostrare che la scienza non è un’opinione, ma che può essere comunque capita, usata e soprattutto amata per i progressi che ci regala e il benessere che mette alla portata di tutti. Scienza e politica danno spesso l’impressione di vivere in stanze separate dello stesso palazzo e così in questa settimana, il nostro sforzo sarà quello di far capire che la realtà è diversa ed è fatta di dialogo tra le due parti».

Successivamente a prendere la parola è stato il Direttore Generale dell’ASL Brindisi, Giuseppe Pasqualone: «Con grande entusiasmo aderiamo a questo festival, evento unico nel meridione italiano che si propone come momento di fondamentale importanza per tutta la comunità. Si tratta non di assistere a mere lezioni accademiche, ma di portare nel vissuto quotidiano lo studio, la ricerca e la tecnologia che vengono messe a punto nei laboratori dalle tante intelligenze».

La palla è poi passata al consigliere regionale Fabiano Amati che dapprima ha espresso il saluto della giunta regionale, descrivendo quello che la rassegna rappresenta per lui: «Questo festival è una storia fatta da tante storie che si danno appuntamento affinché la civiltà dei pensieri venga sempre a trovarci.»; successivamente ha introdotto la senatrice a vita Elena Cattaneo, prima protagonista dell’edizione 2018 del Festival della Scienza, e che ha condotto una brillante discussione sull’interazione tra scienza, politica e cittadini.

«Fasano è da oggi capitale della scienza perché osa andare contro quello che è il modus operandi degli ultimi tempi; – ha affermato la senatrice – la scienza, però, non è solo presente o quello che mira al futuro, ma soprattutto passato. La storia delle idee diventa la storia delle persone, così come l’entusiasmo che muoveva persone quali Rita Levi Montalcini, che a 99 anni aveva ancora una forza incredibile. La scienza è anche segreti da scoprire, dubbi che tormentano continuamente e l’unico modo per dissuaderli è avvicinarsi al bancone da laboratorio e confermare o smentire; bisogna innamorarsi dell’idea e accettare i risultati anche se diversi da quelli attesi.
Ma allora cosa centra la scienza con la politica? La politica è il nostro convivere civile, diamo mandato ai politici affinché decidano, e prendere decisioni è il loro compito, ma queste decisioni devono essere prese secondo dei fatti. Come si può nel 2018 pensare che non serva un vaccino? La scienza lavora per la politica, per i cittadini, senza confini e barriere proprio in un periodo in cui si ha la paura del diverso e si erigono muri, la ricerca scientifica abbatte i confini e mescola le competenze e raggiunge risultati impossibili ai singoli. Il metodo scientifico è come un patto sociale che permette di avvicinarci a quello che non comprendiamo e risolvere le problematiche che incontriamo.»

Secondo appuntamento è stato “Il fastidioso caso di Xylella”, che ha visto protagonisti Roberto Bassi, Donato Boscia e Giovanni Martelli, introdotti e coordinati da Renato Moro. Tanti i demi dibattuti tra cui la vicenda pugliese e internazionale del caso e la reazione istituzionale e dei media, ma non solo; c’è stata l’occasione anche per discutere sul caso tedesco dell’estinzione del focolare di Xylella o ancora del caso Californiano.

Insomma, quello fasanese è un festival che abbraccia diversi temi attualissimi della scienza e che riesce ad attrarre curiosità dai più giovani agli adulti. I prossimi appuntamenti, in programma per quest’oggi presso la Sala di Rappresentanza del Palazzo di Città (Piazza Ciaia) sono:

  • Alle ore 10,30 il tema trattato sarà “La verità, vi prego, sul Glisofate” con la partecipazione di Angelo Moretto, docente presso l’Università di Milano, Donatello Sandroni, giornalista, agronomo e ricercatore in materia di diserbanti, Teodoro Miano, direttore del dipartimento di Scienze del suolo della pianta e degli alimenti dell’Università di Bari, coordinati dal giornalista Mauro De Nigris,
  • Alle ore 18,00 l’argomento trattato sarà “Novi Ligure, Perugia, Avetrana, Brembate: la firma dell’omicida, il DNA entra in Tribunale”. A dibattere saranno Gianfranco Bangone, giornalista scientifico e Michele Laforgia, avvocato, coordinati da Giuliano Foschini, inviato di Repubblica.
  • Alle ore 19,30 e sul tema: “Come decidiamo, in scienza e coscienza?” vedrà Paolo Legrenzi, psicologo e accademico noto a livello internazionale nel campo della psicologia cognitiva, confrontarsi con Armando Massarenti, filosofo ed epistemologo italiano. Coordinerà Pino Donghi, direttore Artistico del Festival della Scienza Fasano 2018.

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