«Continuano a non dare risposte: dov’è la relazione dettagliata, che abbiamo chiesto loro ufficialmente, sulle attività svolte e sulla gestione dei fondi raccolti?».
L’assessore comunale al Patrimonio Leonardo Deleonardis replica al coordinatore della rete associativa “Halveare” sul ritardo nella realizzazione del parco inclusivo nella villa comunale di Fasano:
«Prima di tutto, non è mai stato nel mio stile usare toni “autoritari”, come ben sanno coloro che mi conoscono; ho voluto semplicemente sottolineare che la rete associativa deve darsi una mossa.
L’”Halveare” continua ancora a nascondersi dietro il bla-bla sulla progettualità e sulla candidatura del progetto in Regione nel 2013, che già conosciamo a memoria: adesso vogliamo sapere perché si è rimasti al punto di partenza. L’”Halveare” risponda quindi a poche, semplici domande che i contribuenti fasanesi si pongono e che, come Amministrazione comunale, abbiamo loro rivolto con lettera formale del dirigente competente il 4 settembre scorso: perché ancora non iniziano i lavori? Dov’è il progetto esecutivo dell’opera? Dove sono gli altri documenti da noi richiesti, tra cui l’atto di liquidazione del finanziamento da parte della Regione Puglia? E, soprattutto – prosegue l’assessore – perché ancora non ci forniscono la relazione dettagliata sulla gestione di tutti i fondi che hanno percepito, quelli pubblici e quelli raccolti fra i privati cittadini? Nel frattempo – sottolinea Deleonardis – non sono stato nemmeno invitato all’incontro pubblico da loro convocato per il 27 settembre al Laboratorio urbano, al quale sarà presente il sindaco Zaccaria: ci sarò lo stesso, fra i cittadini fasanesi, perché spero si possa trattare dell’occasione giusta per ricevere risposte trasparenti, puntuali e definitivamente chiare.
Voglio confrontarmi pubblicamente sull’argomento – afferma Deleonardis – per capire di quali “menzogne” sarei colpevole, come sostiene il signor Trapani, coordinatore dell’”Halveare”. Inoltre, il sig. Trapani confonde le responsabilità politiche con quelle tecniche sull’argomento – puntualizza Deleonardis – quando parla del direttore dei lavori nominato e poi revocato: la nomina spetta alla struttura comunale e non all’assessore e, in questo caso specifico, non poteva essere nominato, poiché la funzione del direttore è anche quella di rendicontare sulle spese per queste opere, che sono gestite dalla rete associativa rappresentata da Trapani e non dal Comune.
Il Comune – conclude l’assessore – ha già da tempo fatto tutto quello che doveva, come il sig. Trapani sa bene: adesso è tempo di fare i fatti e non di continuare a trincerarsi dietro inutili polemiche. Si avvii subito l’opera. Si risponda alle nostre richieste senza ulteriori indugi. Le bambine e i bambini fasanesi aspettano il primo Parco giochi inclusivo della città e non altre chiacchiere».