«Abbiamo fatto i salti mortali per evitare che gli assistiti più bisognosi di aiuto rimanessero senza il servizio domiciliare», afferma l’assessore Maringelli.

In relazione alla presa di posizione dei consiglieri comunali dei Circoli Nuova Fasano, secondo cui il Comune avrebbe sospeso o drasticamente ridotto l’assistenza domiciliare ad anziani e disabili a partire dall’inizio di questo luglio, l’assessore alle Politiche sociali Giacomo Maringelli sottolinea che «si è voluto strumentalizzare una situazione certamente delicata, rispetto alla quale ci siamo rimboccati subito le maniche, facendo i salti mortali affinché anziani e disabili gravi che usufruivano dell’assistenza domiciliare non ne rimanessero senza, nonostante il dato oggettivo, e inconfutabile, dell’esaurimento al 30 giugno scorso dei Pac, Piani di azione e coesione, ossia dei fondi che il Governo centrale aveva garantito per il triennio 2015-2017 consentendoci di ampliare il servizio di assistenza domiciliare ad altre persone, e che non sono stati più rinnovati. Per questo -spiega l’assessore Maringelli – siamo ritornati a una situazione pari al 2014, quando gli assististi “Sad” (servizio assistenza domiciliare) erano nello stesso numero degli attuali in carico; anzi si sottolinea un incremento delle ore di assistenza settimanali che passano dalle 323 dell’ottobre 2014 alle attuali 440. Ci siamo, quindi, subito messi al lavoro – sottolinea Maringelli – grazie alla preziosa collaborazione degli assistenti sociali del Servizio Sociale Professionale e dell’Asl (per gli aspetti di sua competenza). C’è da dire, ad onor del vero, che sia il sindaco Zaccaria che il direttore del Consorzio dell’Ambito di Fasano (che gestisce i servizi sociali), Ubaldo Pagano, hanno interessato proprio il direttore generale dell’Asl affinché attivasse subito tutte le procedure necessarie, con la commissione ad hoc, per verificare i requisiti di coloro che avevano usufruito fino a quel momento dell’assistenza domiciliare “Adi”. Così che ad oggi gli anziani con gravi patologie e disabili gravi continuano ad usufruire, com’è giusto e doveroso che sia, dell’assistenza domiciliare integrata – spiega Maringelli – mentre abbiamo invitato gli utenti non più percettori “Adi” a presentare istanza al Comune “traghettandoli” verso il “Sad” (servizio d’assistenza di competenza comunale), allo scopo di non lasciarli sguarniti di assistenza. Ebbene, alcuni di loro non hanno ritenuto di ripresentare la domanda, rinunciando volontariamente all’assistenza; in altri casi – chiarisce l’assessore Maringelli – l’utente è passato, sempre in servizio “Adi” dell’Asl, assistito da una cooperativa non di nostra competenza comunale. Ma non solo. Abbiamo invitato tutti gli utenti “Sad” e “Adi”, anche coloro che sono rimasti in coda all’elenco dei beneficiari, a presentare domanda entro il 31 luglio per l’ottenimento dei Buoni Servizio emessi con bando regionale, in modo da ripristinare l’assistenza domiciliare o a potenziare le ore di prestazione a quegli utenti già ammessi. E come non bastasse – spiega Maringelli – abbiamo deciso di inserire, grazie al bando regionale sul Reddito di dignità, alcuni cittadini a “lavorare”, affiancando gli addetti all’assistenza domiciliare, che così potenziano il servizio offerto ad anziani con patologie gravi e a disabili gravi, vanificando la diminuzione, lì dove si è resa necessaria, del monte ore di assistenza garantita».

Lascia un commento

Utilizziamo i cookie per assicurarti la migliore esperienza sul nostro sito web. Clicca su Accetto per non visualizzare più questo avviso.