Chi ha studiato la sotria di Fasano e consultaot le antiche carte sa che l’antico borgo di Fasano era circondato da mura e da quattro torrioni in prossimità delle porte di accesso al centro abitato. Di queri torrini ne è rimasto solo uno, quello detto “delle fogge” sito in via san Francesco che però, la scorsa settimana, in occasione delle piogge torrenziali, ha mostrato segni di usura e cedimento con alcune pietre che si sono staccate dalla struttura cadendo per terra. l’Assocaizone per la tutela del centro storico U’mbracchje ha lanciato un appello perchè la tutela del torrione sia effettuata dal COmune di Fasano e dalle banche locali. Questa la nota diffusa: “Per salvare uno degli ultimi simboli del nostro centro antico, è necessario che l’Amministrazione comunale si faccia carico dell’acquisizione al patrimonio pubblico del Torrione – si legge in una nota diramata dal sodalizio -, adesso di proprietà privata, nonché delle spese per la massa in sicurezza ed il contestuale restauro. Siano il Consiglio comunale, l’Amministrazione comunale ed il Sindaco a chiedere che le banche e le loro ricche fondazioni, presenti numerose sul territorio di Fasano, sostengano lo sforzo finanziario. Non ci risulta che queste abbiano mai sponsorizzato iniziative del genere nella nostra città. L’episodio dei danni al Torrione ci rafforza nella nostra convinzione di chiedere un’ inversione di tendenza nella politica comunale: è necessario più intervento pubblico sul centro antico, mantenendo ed ampliando la proprietà comunale sul patrimonio edilizio di pregio, per tutelare gli scorci di bellezze architettoniche ancora esistenti! Per fare cassa, si dismetta il resto delle patrimonio immobiliare pubblico. Questa idea ci ha sempre guidati, anche quando abbiamo chiesto all’Amministrazione (siamo stati i primi, senza evocare giustificazioni normative, ma solo ragioni di buon senso) di non vendere i locali dei Portici delle Teresiane, per evitare lo smembramento di uno “scrigno architettonico” unico, che – frammentato pure nella proprietà – porterà inevitabilmente al primato del disordine e del disarmonico intervento del privato. Più volte in passato abbiamo chiesto, anche con riferimento al Torrione, interventi pubblici per recuperare e valorizzare le ricchezze architettoniche del cento antico. Si pensi, ad esempio, alla ” idea-progetto” di recupero e riutilizzo di Piazza Mercato Vecchio per salvarla dalla misera destinazione a parcheggio! Abbiamo pure progettato un’area di scambio nei pressi della villa comunale per liberare il centro antico dalle auto che, invece, continuano lì a scorrazzare e parcheggiare indisturbate: basti vedere ciò che accade nella stessa Piazza Ciaia. Proprio in questi giorni stiamo lavorando per organizzare un convegno di studi – con l’aiuto di esperti – che proponga un complesso di interventi e di norme da scrivere ed attuare, condividendole con la città. Ma è necessario comprendere quali tempi e quali concrete risorse finanziarie l’Amministrazione stia considerando per avviare, finalmente, la stagione di interventi di recupero del centro antico. Insistiamo perché si comprenda come l’impegno prioritario della città sul recupero del centro antico possa generare un effetto moltiplicatore in vari campi: dal benessere della vita di comunità nell’usufruire di luoghi recuperati ed abbelliti, a quello dell’economie di agglomerazione nell’insediamento di attività commerciali, al flusso turistico da dirottare sul centro antico per garantire accoglienza e cura della “risorsa turisti”. Adesso chiediamo che ci sia un interessamento fattivo sul recupero del Torrione. Attendiamo una risposta, prima che sia tardi”.

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