Egnazia 1913 -2013 cento anni di scavi – Incontro con i protagonisti” è stato il tema della manifestazione svoltosi a Villa don Damaso (Minareto) a Selva di Fasano organizzato dalla sezione di Fasano della Società di Storia Patria per la Puglia. Il presidente della sezione fasanese Angelo Sante Trisciuzzi, ha introdotto la serata ricordando tanti personaggi, anche fasanesi, che hanno contribuito a riportare alla luce l’antica città e a raccoglier ei reperti nel museo di Egnazia. L’archeologo Vito Bianchi ha tracciato un percorso storico degli scavi effettuati nel sito fasanese e di come poi sia nata anche l’idea di un museo. Abbandonata dagli abitanti conobbe un inesorabile declino ed abbandono sino a che un secolo fa non fu interessata da una prima campagna di scavi metodologica che ripotò alla luce, tra l’altro la piazza porticata (scoperta da Quintino Quagliati) e di altre interessanti strutture che stanno aiutando gli archeologi a chiarire alcuni aspetti urbanistici finora non del tutto conosciuti. Altre campagne di scavi si susseguirono nel 1939, 1964 e 1978. A molte di queste parteciparono anche gli archeologi Anna Maria Chieco Bianchi Martini e Stefano Di Ceglie che hanno narrato la loro esperienza. L’archeologa è colei che ha ritrovato la testa del “Dio Attis” attualmente esposta al museo di Egnazia , mentre Di Ceglie è colui che durante una ricognizione in volo con l’elicottero ha rinvenuto la struttura del porto di Egnazia. Il dott. Trisciuzzi ha concluso l’incontro comunicando che per ricordare il centenario degli scavi di Egnazia in autunno si svolgeranno altri due incontri.

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