Pubblichiamo sul nostro sito l’editoriale di don Angelo Sabatelli apparso sul n°2 di Febbraio 2013 del periodico di informazione diocesana “Impegno”. La politica non è una cosa sporca, è una forma stupenda di carità perché si interessa del bene comune, del bene di tutti. Come ogni cosa umana può essere sporcata con la ricerca dell’interesse privato disonesto, con la menzogna, con la corruzione, ma non si deve generalizzare! Ci sono politici onesti e coraggiosi! Dire che sono tutti corrotti serve solo a coprire i politici disonesti; ed è proprio questo quello che fanno alcuni media, la fabbrica del fango. Infagare tutti! Trovare a tutti i costi in ogni politico anche una piccolissima cosa sbagliata, o almeno giungere a insinuare il sospetto, in modo che si possa dire “sono tutti uguali”. La politica può essere sporcata dai politici quando, invece di dire quello che pensano, dicono menzogne per “accalappiare” il voto della gente. Fanno sondaggi per cogliere gli umori della gente e “recitano” quello che la gente vorrebbe sentirsi dire. Quando vanno in politica semplicemente per difendere i propri interessi personali o quando si lasciano comprare da poteri finanziari o economici. Può essere sporcata anche dai cittadini quando chiedono ai politici privilegi, quando evadono le tass, quando vendono il proprio voto in cambio di qualche beneficio. Quando danno un voto emotivo, votano un candidato semplicemente perché è “simpatico”, “sa parlare bene in televisione”; quando danno un voto superficiale: “mi è stato consigliato da qualcuno”, “è di destra”, “è di sinistra”, “è di centro”. Quando non si interessano di politica e rinunciano a votare. I cittadini nobilitano la politica quando si impegnano a dare un voto riflessivo e continuano a seguire la politica anche dopo la campagna elettorale. Si informano sul programma proposto, sulla moralità dei candidati, su quello che hanno fatto negli anni precedenti e lo fanno leggendo i giornali e seguendo i media di ogni colore. Così mettono insieme i vari “pezzi di verità” e si formano una propria opinione. È la fatica di pensare con la propria testa, la fatica che ci fa diventare cittadini attivi e responsabili impegnati nel “locale” e con uno sguardo al mondo intero.

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