Brutte notizie per gli automobilisti della Provincia di Brindisi. A partire dal 1° gennaio 2013 l’aliquota provinciale dell’imposta sulle RCA dei veicoli a motore subirà un’aumento del 3,5% passando dunque dal 12,5% al 16%. E almeno per quest’anno non ci saranno sconti per i fasanesi, in attesa di passare in Terra di Bari. “Questo intervento – si legge nel comunicato stampa diffuso dalla Provincia – si rende necessario a causa dei drastici tagli dei trasferimenti da parte del Governo centrale e della Regione che creano notevole difficoltà al mantenimento per l’anno 2013, degli attuali standard dei servizi ai cittadini delle Provincia quali l’assistenza ai disabili, servizi di assistenza scolastica, il trasporto pubblico locale”. Ammontano a 4,6 milioni di euro i tagli imposti dal Ministero dell’Interno. Così le province, pur di mantenere in piedi alcuni servizi, decidono di agire sulle leve tributarie di loro pertinenza come appunto la tassa Rca. Fenomeno che si sta verificando a macchia di leopardo un po’ in tutta Italia. “Per questi motivi la Provincia di Brindisi – prosegue il comunicato – intende applicare tutte le misure atte a compensare, da una parte, le minori entrate correnti e, dall’altro, garantire ai propri cittadini lo svolgimento delle funzioni fondamentali dell’Ente e, in particolar modo, il mantenimento degli interventi in materia di servizi sociali ai disabili, la sicurezza nelle scuole, il trasporto pubblico locale, la sicurezza stradale, il polo universitario”. Il Commissario Prefettizio, Cesare Castelli, e i sub commissari che lo affiancano, Pietro Massone e Giovanni Grassi, (subentrati al presidente Massimo Ferrarese, dimessosi in forma di protesta dal suo incarico) stanno mettendo in atto anche altri aspetti legati alla “spending review”, come la rivisitazione del parco auto, la dismissione delle ammiraglie (Audi A6 e Lancia Thesis) e la rivisitazione di tutti i contributi a società, enti ed associazioni finora erogati. “In vista dell’imminente riordino, la gestione commissariale sta già in questi giorni procedendo, coadiuvata dai dirigenti provinciali, ad una attenta analisi dei settori e di una loro possibile riorganizzazione interna per l’ottimizzazione delle risorse economiche e un maggiore risparmio. In questo senso, vanno anche gli incontri con i vertici delle università presenti sul territorio e delle società partecipate, come la Santa Teresa.”
