Il rapporto tra Musica e culto è sempre stato un tema centrale della poetica del batterista e compositore pugliese Antonio Di Lorenzo, sin dal suo primo disco “The Gift”, ovvero il Dono, un disco significativamente dedicato allo scomparso grande Vescovo, presidente di Pax Christhi, Don Tonino Bello. Con il disco “When The Saints go Marching out” il concetto viene espresso in toto registrando un disco storico per il jazz italiano con la presenza di Gianluigi Trovesi, Bruno Tommaso, Fabrizio Bosso e soprattutto uno dei più grandi jazz man mai esistiti, il sassofonista Steve Lacy che, con Di Lorenzo, registrerà appunto il suo ultimo disco come ospite in Europa, prima della sua scomparsa. Il tema centrale di questo disco-concerto è la musica jazz di ispirazione religiosa, e soprattutto le connessioni con la musica da Banda delle tradizioni della Pasqua nel meridione d’Italia. Non casualmente in Italiano il disco si intitola: “Quando esce la processione”. “Angels” è il terzo disco a suo nome di Antonio Di Lorenzo, diventato in questi anni uno dei più apprezzati batteristi della scena italiana, con un curriculum stellare che va da Steve Lacy a Lee Konitz, da Capossela, Dalla e Paolo Conte a Rava, Trovesi e la lista sarebbe lunghissima. Per la registrazione si è avvalso del genio moderno della chitarra, Marc Ribot e della maestrìa degli arrangiamenti di colui che è stato un suo nume tutelare: il grande Bruno Tommaso, uno dei più grandi musicisti italiani in attività . L’Ensemble del concerto “Angels” è composto da autentici numeri uno del loro strumento, come il Fisarmonicista Vincenzo Abbracciante, autentica stella mondiale della fisarmonica, Vito Dimodugno all’organo hammond giudicato dalla rivista Down Beat uno dei migliori 10 esponenti del proprio strumento (9 posto), il sassofonista di stanza a Madrid ma pugliesissimo Fabrizio Scarafile, Michele Marrano, un pilastro assoluto del corno francese nel jazz, la voce del modern crooner Davide Saccomanno, affiancato dalla splendida voce femminile di Mara Demutis, altra grande allieva di Bruno Tommaso. La ritmica è completata dal veterano Davide Penta al contrabbasso, oltre ad altri bravissimi musicisti, come Claudio Chiarelli al sax contralto. Ma un nome spicca, ed è quello del trombettista Vincenzo Deluci, anche lui nel disco e in questo concerto come ospite del tutto particolare: sarà la prima volta che Vincenzo ritorna a suonare sotto la direzione del suo maestro Bruno Tommaso dopo che alcuni eventi lo hanno reso un musicista diverso. Un concerto di grande emozione, ispirato al sacro e dal sacro, ma non solo, con puntate verso Duke Ellington (autore di un formidabile concerto sacro in jazz) e altre composizioni mondane, con un gruppo capace di suscitare grandi emozioni.