Il 21 luglio il viaggio del “Salento Finibus Terrae” si sposterà nella splendida cornice di Borgo Egnazia Resort (Savelletri di Fasano, serata a invito) dove, dalle 21.30, saranno premiati i registi vincitori in competizione. La serata chiude la prima tappa del Festival a Fasano che, dal 22, si sposterà ad Ostuni. Prima delle premiazioni il baritono fasanese Ciro Greco si esibirà con “Tu si na cosa grande”, canzone romantica dal repertorio di Domenico Modugno. Durante la serata a Borgo Egnazia Resort saranno premiati: Teodosio Barresi per il film “Lo straniero” (premio Sa.Fi.Ter, prestigioso riconoscimento del Festival); Domenico De Pasquale, in arte Mingo, storico inviato di “Striscia la Notizia” che ha prodotto e diretto il corto “L’anniversario” (miglior attrice Serena Garitta per la sezione Corti Cortissimi); il regista Asier Altuna (miglior cortometraggio “Artalde”, sezione “Corti cortissimi” premio Città di Fasano); Bert Hana, (miglior attore protagonista “Suiker”, sezione “Corti Cortissimi” premio Stefano Ricci). E ancora i registi Alberto d’Agnano e Dario Di Viesto per “Lo straniero” (miglior cortometraggio, sezione Lab Cinema) e miglior corto della sezione Ambiente, Non chiamarmi terremoto di Beba Gabanelli con Luciana Litizzietto, Ivano Marescotti che riceverà il premio Città San Vito dei Normanni. Tutti gli ospiti saranno presenti e i corti vincitori saranno proiettati durante la serata. Tra gli eventi speciali la proiezione di “The Wholly Family”, ultimo lavoro del visionario regista Terry Gilliam, per il quale sarà premiata la figlia Amy Gilliam produttrice del corto e madrina del Salento Finibus Terrae. “The Wholly Family” è un cortometraggio surreale dai toni onirici e circensi, ambientato a Napoli, che vede protagonista una famiglia americana (la madre è interpretata da Cristiana Capotondi) il cui figlio è catapultato in un mondo fantastico abitato da Pulcinella. La serata terminerà con la proiezione del film collettivo “Sguardi del cinema italiano sui diritti umani”, con l’episodio “Articolo 25″ di Roberta Torre.

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