Storia di un bene comune” è il sottotitolo dell’ultima fatica editoria di Palmina Cannone che nel volume edito dalla Faso editore in 172 pagine racconta la vicenda dell’arrivo dell’acquedotto a Fasano, una vera e propria rivoluzione per la comunità cittadina che con l’acqua stagnante delle Fogge mandಠin pensione secoli di disagi e malattie. Il libro è stato presentato presso il laboratorio urbano di Fasano (ex Asilo Ciaia) nel corso di una serata coordinata da Franco Lisi che in apertura ha letto una poesia di don Filippo Bonifacio, unica testimonianza esistente sull’arrivo dell’acquedotto in città , serata che ha visto la partecipazione dell’assessore alla cultura, Scianaro, del sindaco Di Bari dell’editore Zino Mastro, dell’autrice e dell’assessore regionale Fabiano Amati. Palmina Cannone ha sottolineato come questa sia una storia d’amore: quella dei nostri avi che lottarono perchè l’acqua arrivasse in città , evento avvenuto il 28.11.1921, ma che era cominciato già decenni prima quando il deputato provinciale ex sindaco di Fasano Bari Evoli, nella seconda metà dell’800, aveva fortemente chiesto a tutti i livelli, un acquedotto per la Puglia, prima ancora della nascita dell’Acquedotto Pugliese. L’autrice ha raccolto documenti storici e custoditi in archivio e riscoperto le storie di gente comune che perಠcon la loro attività hanno consentito ai fasanesi di usufruire di questo bene. E’ toccato poi all’assessore Amati tenere una interessante “lezione” sul contesto sptrico in cui l’Acquesotto pugliese vide la luce e su come si operಠper portare l’acqua in Puglia, ricordando personaggi che spesero la propria esistenza per dissetare i pugliesi; Amati ha poi concluso il suo intervento sottolinenado come l’acqua, bene preziosissimo e raro, debba essere ben utilizzata, non sprecata. Del resto tutti siamo invitati affinchè possiamo lasciare a chi verrà dopo di un mondo almeno uguale se non milgiore dicome lo abbiamo trovato. Il libro “L’acquedotto Pugleise a Fasano” è distribuito gratuitamente insieme al numero di dicembre di Osservatorio che in questo modo festeggia i 25 anni di pubblicazioni.

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