Dopo alcuni mesi di fermo del complesso conseguenti al sequestro ed alle indagini, soprattutto di natura microbiologica, il le­gale della società proprieta­ria delle Terme di Torre Can­ne, l’avvocato Massimo Man­freda, ha chiesto un incon­tro al magistrato inquirente sulle conclusioni degli accer­tamenti peritali riguardanti la salubrità degli impianti e della sorgente che li alimen­ta. I l pubblico ministero aveva dispo­sto le perizie per acquisire ogni dato utile sul contesto ambientale in cui si annide­rebbero le cause di una qua­rantina di casi di broncopol­moniti in pazienti che si era­no sottoposti a trattamenti termali durante la scorsa estate, e tra questi almeno due decessi sospetti che han­no poi condotto all’apertura di un fascicolo per omicidio colposo a carico di sei perso­ne, tra le quali l’amministra­tore della società ed il re­sponsabile scientifico e sani­tario delle Terme di Torre Canne. Due mesi fa circa i pe­riti della procura si erano concentrati soprattutto sulla verifica della purezza batte­riologica della sorgente. Trascorse varie settimane dai prelievi e dai test sulla sorgente, ora sembra che i ri­sultati dicano che non è l’ali­mentazione del complesso termale la causa del proble­ma. Dalle analisi disposte era sta­ta individuata la presenza di Pseudomonas aeruginosa e di Candida Albicans, ma era stata esclusa subito quella della temutissima Legionel­la. Esiti tuttavia non suffi­cienti per correlare le bron­copolmoniti sospette a que­ste presenze batteriche e mi­cotiche, inclusi i due decessi sopravvenuti il 21 luglio e il 6 settembre di un uomo e di una donna che erano stati ospiti del complesso termale in estate.

Lascia un commento

Utilizziamo i cookie per assicurarti la migliore esperienza sul nostro sito web. Clicca su Accetto per non visualizzare più questo avviso.