Questo il documento elalbroato dal direttivo del Partito Socialista di Fasano dopo il direttivo del 7 agosto scorso: “Il Consiglio Direttivo dei socialisti del territorio di Fasano, interpretando le sollecitazioni dei compagni di base, ha analizzato l’andamento politico-amministrativo nel nostro Comune dopo due anni di consigliatura. Disastroso il governo di centrodestra che dura ormai da sette anni e che, tra macroscopiche inadempienze e adempimenti mal gestiti, ha spinto la città verso il basso in una crisi da coma profondo. Nè l’ultimo periodo, nonostante gli annunciati buoni propositi, e qualche accattivante tentativo di coinvolgere anche sul piano della gestione del territorio pezzi dell’opposizione, ha potuto dare migliori risultati. Il Direttivo ha dato atto al gruppo socialista presente in Consiglio comunale della coerente correttezza formale e sostanziale del suo comportamento sul piano istituzionale e politico; i socialisti, infatti, lungi dall’essere una stampella al precario e lacerato governo cittadino, hanno assicurato la presenza costante nell’istituzione con posizioni chiare e nette, conseguenza di una cultura di governo, e mai preconcette e strumentali. Tuttavia la inconsistenza politica e programmatica della maggioranza impone la necessità di avviare iniziative democratiche per un decisivo cambiamento di indirizzo politico. I socialisti pertanto, consapevoli della centrale necessità del loro apporto, si impegnano, col coinvolgimento delle forze politiche disponibili, per un programma di riforme radicali e incisive, comprendente tra l’altro un nuovo metodo della gestione amministrativa, la valorizzazione del ruolo della Pubblica Amministrazione nell’espletamento dei servizi ai fini di un più adeguato soddisfacimento della utenza e per un pieno utilizzo delle competenze esistenti nell’Ente Pubblico, il rilancio dei servizi sociali e di sostegno alle fasce più deboli della cittadinanza, un diverso e più equilibrato sviluppo del territorio, un rilancio dei settori trainanti dell’economia locale quali l’artigianato, il turismo e l’agricoltura, a partire dal risanamento del Consorzio Agro alimentare e da un adeguato sostegno all’offerta turistica e culturale“.

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