I dieci assessori comunali della giunta di Fasano, guidata dal sindaco Lello Di Bari, lo scorso 30 giugno hanno rassegnato ufficialmente le loro dimissioni dall’incarico depositandole e registrandole nell’Ufficio protocollo del Comune. Si tratta di Giuseppe Zaccaria, Vito Nicola Napoletano, Bebè Anglani, Nicola Mola, Alfredo Manfredi, Giovanni Caroli, Antonio Scianaro, Sergio Pagliara, Stefano Dalena, Dino Arnese che, con una lettera indirizzata allo stesso primo cittadino ed al segretario generale del Comune, Pasquale Greco (lo Statuto comunale vigente, all’articolo 60 prevede espressamente che, per essere valide, le dimissioni devono essere presentate “per iscritto, al segretario comunale, sono irrevocabili, non necessitano di presa d’atto e, pertanto, diventano efficaci fin dal momento della loro presentazione“, come si legge al comma 3) hanno motivato la decisione in modo seguente: “(“¦) premesso che le vicende che hanno caratterizzato la crisi politica che questo Comune sta attraversando non consentono una soluzione immediata; ritenuto di dover dare un segnale di distensione, al fine di agevolare il Suo operato nella trattative con le parti politiche, senza alcun condizionamento da parte dell’organo esecutivo, affidano responsabilmente nelle Sue mani l’incarico conferito rassegnando le proprie dimissioni dalla carica ricoperta, nell’interesse e per il bene della città “. Il sindaco Lello Di Bari, dal canto suo, lo scorso 23 giugno aveva, con apposito decreto, ritirato le deleghe di lavoro agli assessori (che, comunque, rimanevano in carica per l’ordinaria amministrazione) “allo scopo di avviare una non più rinviabile verifica politico-amministrativa“. Si dovrebbe dunque andare verso un rimpasto che potrebbe prevedere la riduzione del numero di assessori e l’ingresso nell’esecutivo di alcuni esterni, più che tecnici, rappresentanti delle parti politiche della stessa maggioranza che sino avevano più volte espresso criticità verso l’operato dell’amministrazione.

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