Dopo circa 1.500 anni la diocasi di Egnazia è tornata a vivere, sia pure come solo nome e non come entità territoriale. Infatti la diocesi, atttiva nei primi secoli del cristianesimo, era persa sinanche nel ricordo, sino aquando gli scavi di Egnazi ahanno portato alla luce i resti dell’importante città e della sua basilica retta da un vescovo citato anche in alcuni conli. Poi la nomina di mons. Girasoli aa arcivescovo titolare della diocesi di Egnazia Appula e l’incontro con la sua diocesi avvenuto sabato scrso 10 marzo, quando mons. Nicola Girasoli Arcivescovo titolare in Egnazia Appula e Nunzio Apostolico in Zambia e Malawi ha incontrato ufficialmente le Autorità e la Comunità di Fasano. Il vescovo è stato accolto presso il museo archeologico di egnazia, lì dove sorgeva la basilica cristiana, dal Sindaco di Fasano, Vito Ammirabile, dalla dott.ssa Cinquepalmi, direttrice del Museo Archeologico di Egnazia e dal dott. Andreassi, sovrintentende ai Beni Archeologici della Puglia. Mons. Nicola Girasoli ha donato al museo archeologico l’anello episcopale in segno di simbolica continuità con il Vescovo Rufentius del VI Secolo. A distanza di molti secoli la Santa Sede, con il beneplacito di Mons. Domenico Padovano, Vescovo di Conversano e Monopoli, ha ripristinato l’antico titolo vescovile della diocesi di Egnazia, con la nomina di un nuovo Arcivescovo titolare. Era anche presente la comunità e il Sindaco di Ruvo di Puglia, Ing. Michele Stragapede, che ha ricevuto in dono una medaglia del Pontificato di Papa Benedetto XVI. La comunità di Fasano hao accolto mons. Girasoli in Chiesa Matricedove ha concelebrato la S. Messa alla presenza anche di mons. Velasio De Paolis, Segretario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, del parroco don Sandro Ramirez, parroco e del clero della zona Portuale di Fasano. Hanno anche partecipato diversi sacerdoti di Ruvo di Puglia. Al termine della celebrazione Mons. Nicola Girasoli ha consegnato alla Chiesa Matrice storicamente unita al Sovrano Ordine Militare di Malta le sue Insegne di Gran Croce al Merito Melitense, concedendone al parroco il diritto d’uso.