Nei giorni scorsi con un telegramma indirizzato al Presidente della Provincia di Brindisi Michele Errico, all’Assessore Provinciale all’Agricoltura Donato De Carolis, e al Dirigente dell’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura di Brindisi Antonio De Stradis, il presidente provinciale della C.I.A. Luigi D’Amico ha sollecitato, ancora una volta, interventi urgenti a riguardo. “A seguito delle innumerevoli segnalazioni pervenute da tutto il territorio provinciale ” si legge nel telegramma inviato dalla C.I.A. di Brindisi ” per i danni causati alle colture agricole da parte degli storni, si chiede di attivare tutte le procedure per la verifica e quantificazione dell’entità degli stessi e la convocazione di un tavolo tecnico per verificare la possibilità di un risarcimento”. La situazione, ormai, è di vera e propria emergenza. In ogni angolo della provincia gli olivicoltori e gli orticoltori stanno subendo danni per migliaia e migliaia di euro a causa delle invasioni di milioni e milioni di storni. Numerose sono state a riguardo le iniziative messe a punto dalla C.I.A. in diverse realtà locali, come numerose sono state le iniziative e le delibere di sollecito adottate da numerosi comuni della provincia per chiedere tempestivi interventi a riguardo per far fronte a questa emergenza, e per prevedere dei risarcimenti di danni agli agricoltori danneggiati. Tra l’altro, la C.I.A. di Fasano si è attivata per dare mandato a un avvocato per intraprendere una azione legale, da parte degli agricoltori danneggiati, nei confronti della Regione Puglia per ottenere il risarcimento dei danni subiti. Nei prossimi giorni tale iniziativa si concretizzerà e sarà resa pubblica nel corso di una specifica iniziativa. “Abbiamo già dato mandato ad un legale per valutare e predisporre una azione giudiziaria nei confronti della Regione Puglia per chiedere il risarcimento dei danni arrecati dagli storni ” spiega il direttore della C.I.A. di Fasano Alberico Ignobile -. Appena sarà tutto pronto ci attiveremo per coinvolgere in questa iniziativa tutte le aziende danneggiate”.

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