Lo spettacolo ha aperto la rassegna teatrale organizzata dall’associazione “Le Nove Muse”.

Michela Andreozzi, attrice brillante di teatro e televisione, si è esibita ieri sera, domenica 6 novembre, al Teatro Sociale di Fasano, dove ha portato in scena “A letto dopo Carosello”, con l’accompagnamento musicale del maestro Greggia, e la regia di Paola Tiziana Cruciani.
In un teatro gremito di gente e di risate, Michela Andreozzi si impersonifica nelle persone che hanno caratterizzato la propria vita: dai genitori, mamma di origini napoletane trasferita Roma per seguire il marito, avvocato comunista, alla propria maestra delle elementari, una donna di origine calabrese, passando dalla mitica Franca Valeri e da Calimero nel suo “Ava come lava”. Non potevano mancare naturalmente i racconti e gli aneddoti della sua infanzia, dalle ciabatte e i cucchiai di legno lanciati dalla mamma, alla temperatura di 44° che raggiungeva il termometro avvicinandolo alla lampada. Protagonista é stata la sua fissa per la televisione, che con il passare degli anni è diventata la propria compagna di avventura.
Noi di Radio Diaconia eravamo lì e abbiamo intervistato Michela Andreozzi

Dalla laurea in Lettere e Filosofia al palco, passando da fiction, film e show televisivi. Più emozionante recitare sul palco o davanti alle telecamere?
Mi fate tutti la stessa domanda, la mia risposta è tutto. Io sono animata dalla curiosità, che è la molla che mi spinge, quindi per me fare esperienze di cose diverse significa comunque un’arricchimento; per cui dipende molto dai periodi, da cosa cerco in un determinato momento. Sono lavori diversi che hanno effetti diversi: uno ha un contatto con il pubblico molto viscerale, l’altro però ha un impatto molto grande, quindi entrambi hanno la loro ragione di esistere.

Ultimamente sei stata progonista dello show “Stasera Tutto è Possibile” su Rai2, condotto da Amadeus. Che tipo di esperienza è stata?
Se lo facessero quotidiano io ci andrei tutti i giorni, perchè è una delle cose più divertenti della mia vita, perché non c’è niente di preparato, non sai nulla di quello che ti succederà, e devi esser pronto a tutto, tipo giochi senza frontiere. È molto stancante fisicamente, ma ridi come un bambino, perchè è come se ti dicessero “vieni a lavorare”, ma é come se andassi a giocare all’asilo. Quindi molto divertente, comunque Amadeus è una persona super carina e per fortuna ho sempre lavorato con persone deliziose, che ho ritrovato a STEP, come Claudia Gerini e il Mago Forest.

A Fasano hai portato in scena, sul palco del Teatro Sociale, “a letto dopo Carosello”, per caso, nostalgia dei vecchi tempi?
Si, io sono figlia degli anni 70, quindi si parla della mia infanzia, però é un pò come un racconto di com’è stata l’infanzia di tutti quelli che sono vissuti e cresciuti negli anni 70, in qualche maniera racconta la propria infanzia, e la formazione durante quell’età ti segna per sempre: l’infanzia è un mondo incantato in cui tutti vorrebbero tornare, indipendentemente dal periodo storico in cui l’hanno avuta. È un piccolo viaggio nel tempo anche per far conoscere, a chi non c’era, l’atmosfera di quel tempo ed è un gioco molto interattivo, così come lo sono tutti i miei spettacoli.

Piccola nota di curiosità: sei mai stata a Fasano? Se no, com’è stato il benvenuto?
Qui ti stupirò, ma conosco benissimo Fasano, e ti dirò che ci sono stati ben 2 volte, perché sono un’assidua frequentatrice della Puglia, e spesso vado verso il Salento oppure proprio qui, in un agriturismo tra Savelletri e Torre Canne. Sono stata a Fasano perché ha il sapore della Puglia più carina, più accogliente, più bianca, come piace dire a me. Qui inizia proprio il sud e Fasano fa da svincolo, tra la parte nord e quella sud. Poi naturalmente sono stata ben 2 volte allo ZooSafari- Fasanolandia, la prima volta quando ero piccola perchè a casa siamo sempre stati appassionati di animali, e la seconda ci sono stata 3 anni fa durante una Pasqua, dove ho portato degli amici in ritorno da Alberobello. Posso dire di conoscere Fasano molto bene!

Quindi potremmo aspettarti alla coppa Selva di Fasano, una gara automobilistica nella quale c’è il trofeo Vip.
Se mi invitate io vengo, però non guido, faccio il tifo, mi vesto di rosa e mi metto seduta vicino al guidatore con i capelli al vento.

Un saluto agli ascoltatori e lettori di Radio Diaconia, ma perchè Diaconia? Deriva forse dal greco, “servizio”? Accidenti, è da qui che si sente proprio la Magna Grecia di questa parte dell’italia. Radio Diaconia siete utili e bravi: un bacio da Michela Andreozzi!

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