È ripartito ieri sera, sabato 11 ottobre, il Festival più atteso dagli amanti dell’arte teatrale.
Al Teatro Sociale di Fasano, per il sedicesimo anno, è iniziata la nuova stagione del Festival Nazionale di Teatro “Di scena a Fasano”, organizzato dal Gruppo di Attività Teatrali “Peppino Mancini” con la direzione artistica di Mimmo Capozzi e la presidenza di Fausto Savoia. Sul palco, fuori concorso, l’opera Venere in pelliccia, rappresentata dalla compagnia Baroni Rampanti di Milano, con la regia di Emanuela Bonetti.
A guadagnare l’attenzione del pubblico la performance impeccabile e la presenza scenica di due soli artisti: Martino Palmisano e Manila Barbati, milanesi con la Puglia nelle origini, che già nella scorsa edizione del Festival avevano saputo farsi apprezzare molto con lo spettacolo L’Italica Madre.
Il romanzo Venere in pelliccia di Leopold von Sacher Masoch risale a fine Ottocento, eppure, riesce a sovvertire gli stereotipi uomo-donna e a indurre a una riflessione sociologica moderna. Severin, mediocre letterato, si innamora della principessa Wanda von Dunajew che inizialmente lo evita per poi tormentarlo con la propria presenza e bellezza. Il loro legame sarà basato sul masochismo: lui accetta di essere suo schiavo, certo che “la vita è sofferenza” e che da essa si possa trarre piacere. Ed ecco dunque che, durante un provino per il ruolo della vedova von Dunajew, l’attrice Lola – solo in apparenza svampita e superficiale – riesce a stupire il suo interlocutore Giacomo, non solo per l’interpretazione e la conoscenza del testo, ma anche perché nel gioco del “teatro nel teatro” dimostra di saper combattere il maschilismo e di sapere sovvertire i ruoli (nella performance teatrale e nel rapporto di genere) con ironica e astuzia.
Il concorso del Festival sarà avviato ufficialmente sabato 18 ottobre (ore 21) con Fratelli-Vite parallele, Compagnia Lunaspina e Amici del teatro di Dino Marchesin di Vicenza.
per RD Notizie Angelica Sicilia.
