A distanza di 48 ore dalle elezioni Provinciali, con la nomina di Maurizio Bruno presidente e l’entrata in Consiglio dei fasanesi Grazia Neglia e Bebè Anglani (per Forza Italia, quindi all’opposizione), per la prima puntata di “Eccetera eccetera” in onda ieri su Radio Diaconia sono intervenuti i due neo consiglieri e Luana Amati, candidata non eletta per il Partito Democratico. I tre hanno commentato il voto delle elezioni Provinciali, a cominciare da Grazia Neglia, risultata essere la seconda candidata più suffragata. «Si tratta indubbiamente di un bel successo per Fratelli d’Italia – ha affermato -, si sono raggiunti nel partito maggiori equilibri e tutti si sono uniti intorno alla mia candidatura. Ero fiduciosa sul mio ingresso in Consiglio, ma non mi aspettavo un risultato così notevole e per questo motivo sono sorpresa per l’esito del voto, anche perché la concorrenza era piuttosto agguerrita e c’erano alcuni piccoli comuni (come Torchiarolo ad esempio) uniti e compatti intorno al nome del candidato. Per quanto concerne la presidenza – afferma la Neglia – era scontato che Bruno vincesse perché in provincia quasi tutti i comuni sono di centrosinistra». Grazia Neglia è già stata consigliere provinciale, nel 1995. «Anche all’epoca – ricorda – ero stata eletta con Bebè Anglani nello stesso collegio, il binomio quindi funziona. Entrambi saremo la spinta in più per questa provincia, intera, perché, soprattutto io, sono stata eletta su tutto il territorio». A seguire, Bebè Anglani. «Qualche mese fa – esordisce – abbiamo subito una grave ingiustizia con le dimissioni di Massimo Ferrarese e ora si sta formando lo stesso laboratorio con un partitino, il Nuovo Centrodestra, che non si schiera e che sarà ancora una volta l’ago della bilancia. È stata una brutta campagna elettorale, il popolo doveva andare al voto e non sono per nulla d’accordo col nuovo decreto. Voglio comunque complimentarmi con Luana Amati – afferma Anglani – perché ha avuto il coraggio di candidarsi in un partito all’interno del quale uno dei suoi leader, Damiano Franco, è giunto alle spalle dalla nostra concittadina. Un partito dove alcuni hanno fatto la guerra con fionde e altri con cannoni». Bebè Anglani ha parlato anche di futuro e, ad esempio, per il cavalcaferrovia di Pozzo Faceto ha assicurato che i lavori inizieranno nel giro di un mese e mezzo. Infine, Luana Amati, seconda dei non eletti. «In fin dei conti – ha detto – per me è stato un buon risultato. Mi sono candidata per uno spirito di servizio verso il partito e verso la città. Peccato perché tutti e tre saremmo potuti essere in Consiglio, ma non è importante ciò. Sono comunque contenta e orgogliosa. Certo, se ci fosse stata maggiore coesione tra i partiti di minoranza, forse avrei potuto sperare in un risultato migliore». C’è chi afferma, comunque, che Luana Amati abbia subito l’influenza negativa della sospensione da consigliere regionale del fratello Fabiano. «Io ero candidata per Fasano e non per la provincia: in questo caso avrei pure potuto ipotizzare un certo scetticismo intorno alla mia figura, ma io non ho chiesto nessun aiuto, mi sono candidata in maniera autonoma. State tranquilli comunque che noi in famiglia questa vicenda la viviamo non come un dramma, abbiamo la coscienza pulita e abbiamo fiducia nella giustizia». Bebè Anglani, nell’altro giro di domande, si toglie qualche sassolino dalla scarpa. «Molti paesini – ha affermato – hanno fatto quadrato intorno al proprio candidato, intorno alla Neglia tutto il partito è stato compatto, Forza Italia invece no e Fasano ha rischiato di non aver alcun rappresentante. Le segreterie dovevano salvaguardare i grossi comuni, questo è stato un gioco sporco, ma non finisce qui. Non capisco l’azione parlamentare di alcuni brindisini come Ciracì e Zizza, che prima vengono a chiedere i voti a Fasano, vengono eletti e poi prendono altre direzioni, appoggiando le candidature di paesi meno importanti di Fasano». L’intero programma può essere riascoltato sul podcast di Radio Diaconia a quasto indirizzo: https://www.radiodiaconia.it/podcast.php
